Chi rompe, paga. O meglio: ripara. Almeno è l’obiettivo che una proposta della Commissione Europea che prevede il diritto alla riparazione. “La riparazione è la chiave per porre fine al modello ‘prendi, crea, rompi e getta’ che è così dannoso per il nostro pianeta, la nostra salute e la nostra economia. Non c’è motivo per cui un cavo difettoso o un ventilatore rotto debbano costringerti ad acquistare un prodotto completamente nuovo”. Ne è convinto il vice presidente della Commissione, Frans Timmermans, che aggiunge: “L’anno scorso abbiamo proposto regole per garantire che i prodotti siano progettati per essere riparabili. Oggi proponiamo di rendere effettivamente la riparazione delle cose l’opzione facile e attraente per i consumatori”.
La proposta punta anche a cambiare il modello di approccio verso i prodotti, in gran parte elettronici. “Vogliamo aiutare i consumatori a riparare i loro prodotti, se lo desiderano. Diamo loro gli strumenti per fare scelte più informate e confrontabili – spiega la vice presidente Vera Jourova -. Vogliamo incentivare i produttori, in modo che rendano possibile la riparazione, piuttosto che impegnarsi in una corsa senza fine di acquistare nuovi prodotti di cui noi consumatori non abbiamo bisogno. Ciò non è sostenibile e non lascia scelta ai consumatori”.
Con il diritto alla riparazione la Commissione europea prevede importanti benefici per l’ambiente e per l’economia. Meno prodotti gettati via significa meno rifiuti, meno materiali necessari per produrre nuovi beni e meno emissioni di gas serra nel processo di produzione e vendita. Si stima quindi che l’iniziativa consenta un risparmio di emissioni di gas serra di 18,5 milioni di tonnellate, un risparmio di risorse di 1,8 milioni di tonnellate e 3 milioni di tonnellate di rifiuti in 15 anni.
“La nostra proposta aiuterà le persone a rivedere i propri modelli di consumo nel modo che desiderano, piuttosto che in un modo in cui sono costrette a farlo, così da aumentare il tasso di riparazione e riutilizzo dei beni e portare risparmi significativi”, aggiunge Jourova.
Sul fronte dell’economia, i risparmi per venditori e produttori sono stimati dalla Commissione in circa 15,6 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, riparando i prodotti invece di sostituirli gratuitamente in base alla garanzia. Gli investimenti aumenteranno di 4,8 miliardi di euro sempre nell’arco di 15 anni. Inoltre, i consumatori dell’Ue otterranno notevoli risparmi, pari a 176,5 miliardi di euro nei prossimi 15 anni. La proposta comporterà anche un netto aumento dei posti di lavoro, principalmente nel settore delle riparazioni nell’Ue.