Il 1 febbraio tutti a naso in sù per vederla. L’astrofisico Masi: “Più facile guardarla con un binocolo”
“La Cometa verde supererà di poco la soglia di visibilità ad occhio nudo. Per essere apprezzata al meglio sarebbe opportuno utilizzare almeno un binocolo”. A spiegarlo all’AGI è Gianluca Masi, astrofisico e divulgatore scientifico italiano, fondatore del Virtual Telescope Project e curatore scientifico del Planetario e museo astronomico di Roma.
L’esperto spiega le migliori accortezze da seguire per osservare la cometa C/2022 E2 ZTF, nota anche come Cometa verde, che tornerà ad attraversare il Sistema solare dopo circa 50 mila anni. Secondo le stime attuali, l’astro chiomato raggiungerà il punto più vicino al Sole il 12 gennaio, quando si troverà a circa 166 milioni di chilometri dalla stella.
Il primo febbraio alle 18:11 si prevede invece che la cometa passerà nel punto più vicino alla Terra, a circa 42.5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Nota dal 2 marzo scorso, C/2022 E3 ZTF è stata individuata dagli astronomi Bryce Bolin e Frank Masci, del Zwicky Transient Facility in California.
“La cometa – continua Masi – ha una luminosità variabile, ma potrebbe mostrarsi come una striscia tendente al verde-giallo. Alle latitudini italiane, da metà gennaio fino ai primi di febbraio la cometa potrebbe essere visibile tutta la notte, ma con le migliori condizioni offerte dalla seconda parte della notte. La Luna sarà infatti particolarmente invadente nei giorni più adatti all’osservazione della cometa, per cui potrebbe essere consigliabile attendere che il nostro satellite si faccia da parte per lasciare spazio all’astro chiomato”.
“Il consiglio – conclude l’astrofisico – è quello di raggiungere un luogo privo di luce artificiale, possibilmente ad altitudini elevate, e puntare in alto il proprio binocolo, o il telescopio. In questo modo si potrebbe riuscire più facilmente a scorgere questa rarissima apparizione cosmica”.