Presto le mamme deputate potranno allattare i figli durante le sedute in Aula alla Camera. Le donne che sono appena diventate madri, quindi, potranno finalmente continuare a partecipare ai lavori parlamentari, senza rinunciare ad allattare i loro neonati, fino al compimento del primo anno di questi.
A deciderlo è stata la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, in risposta all’ordine del giorno: “Modalità di partecipazione delle deputate madri ai lavori parlamentari”. L’attuale proposta è di Gilda Sportiello del M5S, ma già nel 2019, Giorgia Meloni, attuale premier, aveva anticipato l’argomento con una richiesta analoga.
“La possibilità per le deputate di allattare nell’emiciclo e nelle tribune per la votazione è un passo di civiltà che compiamo. Dopo l’ok della giunta per il regolamento, il collegio dei questori ora dovrà esprimersi sulle modalità”, spiega all’Ansa Sportiello, augurandosi che la cosa si possa concretizzare entro il 2022.
“C’erano alcune colleghe che, nel momento dell’allattamento, avevano difficoltà ad intervenire. – sottolinea la pentastellata – In questo modo si consente una piena partecipazione ai lavori parlamentari e le mamme deputate non saranno più obbligate a scegliere se restare in Aula o allattare, in un momento delicato come il primo anno di vita del bambino. È questa la cosa importante. Ora, spero che si adeguino anche tutte le altre istituzioni”.
All’allattamento verranno dedicate delle postazioni riservate nell’ultima fila superiore dell’emiciclo, da dove le madri potranno seguire comunque tutto agevolmente. Una deroga all’articolo del Regolamento interno di Montecitorio che stabiliva come “Nessuna persona estranea alla Camera può sotto alcun pretesto, introdursi nell’Aula dove siedono i suoi membri”, mentre ora le deputate che ne faranno richiesta potranno entrare in Aula con il figlio, allattarlo, e non perdersi i lavori per i quali sono state elette.
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