A causa delle minacce della Russia di usare armi nucleari, nei Paesi europei è partita la domanda di bunker antiatomici. Ma in Svizzera sono già organizzati.
La Svizzera sarebbe il Paese più sicuro in caso di attacco nucleare. Infatti, anche se non ha mai combattuto una guerra (almeno nel XX-XXI secolo), la Confederazione Elvetica vanta un numero di bunker antiatomici talmente elevato che, in caso di attacco o incidente nucleare, sarebbe l’unica Nazione in grado di portare in salvo l’intera popolazione.
Avere un posto dove rifugiarsi è infatti un diritto sancito dalla Costituzione svizzera. Gli articoli 60 e 61 della legge federale sulla protezione civile recitano infatti: “Ogni abitante deve disporre di un rifugio (posto protetto) nelle vicinanze della sua abitazione” e “Nei Comuni in cui il numero di posti protetti è insufficiente, i proprietari che costruiscono edifici abitativi sono tenuti a realizzarvi un rifugio ed equipaggiarlo. Se non sono tenuti a realizzare rifugi, versano un contributo sostitutivo”.
La Svizzera dispone di circa 365.000 rifugi privati e pubblici, in grado di offrire protezione a oltre 9 milioni di persone per una copertura superiore al 104% della popolazione (8,6 milioni di abitanti). Si tratta di un caso unico: i Paesi più virtuosi dopo quello elvetico sono la Svezia con il 70% e la Finlandia con il 62%. Nella vicina Austria i bunker salverebbero il 30% dei residenti, in Germania appena il 3%.
I BUNKER IN ITALIA. In Italia, invece, stando alle informazioni raccolte presso lo Stato Maggiore della Difesa, non esistono bunker antiatomici pubblici attivi, ma ve ne sono di dismessi oltre a numerosi rifugi antiaerei risalenti alla Seconda guerra mondiale disseminati su tutto il territorio. Il più grande si trova sotto l’ex Fabbrica di munizioni SMI di Pistoia: un tunnel lungo ben 2 km.
QUANTO COSTA REALIZZARE UN RIFUGIO ANTIATOMICO? In Italia, invece, stando alle informazioni raccolte presso lo Stato Maggiore della Difesa, non esistono bunker antiatomici pubblici attivi, ma ve ne sono di dismessi oltre a numerosi rifugi antiaerei risalenti alla Seconda guerra mondiale disseminati su tutto il territorio. Il più grande si trova sotto l’ex Fabbrica di munizioni SMI di Pistoia: un tunnel lungo ben 2 km. I piani regolatori italiani non prevedono la realizzazione di bunker antiatomici; l’unica possibilità è progettarli come cantine, seguendo le regole previste dalle normative elvetiche per i rifugi privati. Il costo può variare tra i 2 e i 3mila euro a metro quadrato.