Si tratta della più grande operazione di tutti i tempi nell’area. L’accusa di Taipei: lanciati 11 missili balistici cinesi. Tokyo: “Cinque sono caduti nella nostra zona esclusiva”
AGI – Il ministero degli Esteri cinese ha convocato ambasciatori e incaricati d’affari dei Paesi del G7, compresa l’Italia, e dell’Unione Europea in Cina per manifestare il disappunto di Pechino rispetto al comunicato di ieri che richiamava ai rischi di una “escalation non necessaria” e di una destabilizzazione nello Stretto di Taiwan.
A quanto apprende l’AGI, l’incontro è avvenuto nella giornata di oggi.La Cina ha lanciato le più grandi esercitazioni militari mai avviate nello Stretto di Taiwan, circondando l’isola all’indomani della fine della visita della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi.
Le Forze Armate del Comando Orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione “hanno condotto un addestramento a fuoco vero a lungo raggio nello Stretto di Taiwan e hanno effettuato attacchi precisi su aree specifiche che hanno raggiunto i risultati attesi”, si legge nella nota emessa dalle Forze Armate cinesi, che successivamente hanno portato a sette le aree circostanti Taiwan interessate dalle esercitazioni militari che si protrarranno fino a lunedì prossimo.
Oltre 100 aerei e una flotta
La Cina ha inviato oltre cento caccia, bombardieri e altri aerei militari nelle aree dove si tengono le esercitazioni militari attorno a Taiwan, le più grandi mai avviate da Pechino, in risposta alla visita sull’isola della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi. Inoltre, nelle acque circostanti l’isola, sono stati schierati più di dieci tra cacciatorpedinieri e fregate. Sono le cifre riportate dal Comando Orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese, che ha in carico le operazioni attorno a Taiwan, sul proprio account Weibo. I mezzi aerei sono stati impiegati nelle aree a nord, sud-est e sud-ovest dell’isola per “ricognizioni congiunte diurne e notturne, assalti aerei, coperture di supporto e altri compiti”, si legge nella nota diffusa sul più popolare social network cinese, mentre le unità navali hanno compiuto operazioni di “chiusura e controllo congiunte” e altre operazioni.
“Prepararsi alla guerra senza cercare la guerra”
In risposta al “comportamento irrazionale” del Partito Comunista Cinese, il Ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato di attenersi al principio di “prepararsi alla guerra senza cercare la guerra”. Sul piano delle operazioni, cacciatorpedinieri cinesi sono stati avvistati al largo delle coste di Hualien, nella parte orientale di Taiwan fin dalla mattina di oggi, e dieci navi hanno solcato la linea mediana dello Stretto di Taiwan.
A Xiamen, di fronte allo Stretto di Taiwan e a soli pochi chilometri dall’isola taiwanese di Kinmen, immagini circolanti on line mostrano lunghe colonne di mezzi blindati e anfibi. Secondo quanto riporta la Afp, l’esercito cinese ha sparato proiettili dall’isola Pingtan, nella provincia cinese del Fujian, che si affaccia sullo Stretto, ma soprattutto Pechino ha confermato di avere condotto “con successo” esercitazioni missilistiche colpendo “tutti i bersagli con precisione”.
Tokyo: 5 missili nella nostra zona esclusiva
“Cinque missili balistici cinesi si ritiene siano caduti nella zona economica esclusiva del Giappone per la prima volta”. Lo ha denunciato il ministro della Difesa di Tokyo, Nobuo Kishi. Il Giappone ha inoltrato “una protesta alla Cina attraverso i canali diplomatici”, ha fatto sapere Kishi, puntando il dito contro “un problema serio che riguarda la nostra sicurezza nazionale e la sicurezza dei nostri cittadini”. La prefettura giapponese di Okinawa è vicina a Taiwan. E’ la prima volta che missili cinesi finiscono nella zona economica esclusiva del Paese del Sol Levante che copre 200 miglia nautiche a partire dalle acque territoriali.Si ritiene che quattro dei cinque missili balistici cinesi caduti nella zona economica esclusiva del Giappone “abbiano sorvolato l’isola principale di Taiwan”. Lo ha affermato il ministero della Difesa del Giappone. Tokyo ha presentato una protesta diplomatica con la Cina, mentre Pechino ritiene che le esercitazioni militari su larga scala siano avvenute nelle acque intorno a Taiwan
La condanna di Taiwan
Taiwan ha condannato il lancio di missili: sono stati undici i Dongfeng, i missili balistici di Pechino, sparati dall’Esercito Popolare di Liberazione nella giornata di oggi, secondo i rilevamenti di Taipei, in acque a nord, sud ed est dell’isola: le Forze Armate di Taiwan, ha reso noto ancora il ministero della Difesa, hanno schierato “vari meccanismi di allerta precoce, sorveglianza e ricognizione per cogliere istantaneamente le dinamiche di lancio e attivare i sistemi di Difesa pertinenti”.
fonte AGI