Ho ascoltato con rammarico e viva preoccupazione le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella piene di livore contro una parte della popolazione che non commette alcun reato né si macchia di alcuna colpa, rifiutando legittimamente di sottoporsi ad un trattamento sanitario in cui non credono:
“Non possono prevalere i pochi che vogliono rumorosamente imporre le loro teorie antiscientifiche, che dànno sfogo talvolta ad una violenza insensata”.
L’uomo che dovrebbe incarnare l’unità del paese, in realtà lo sta dividendo, scagliandosi in modo inusitato contro una parte dei cittadini che hanno scelto diversamente.
Amiche ed amici, c’è già abbastanza odio da entrambi le parti, e non si deve fomentarlo ulteriormente, per cui io vi esorto a dare il buon esempio e a smentire le parole che ho riportato e che mai nessun capo di stato avrebbe mai dovuto pronunciare, opponendo ad esse la forza non violenta della ragione e della tolleranza.
Rispondete sempre a chi vi contesta nelle vostre scelte con pacatezza e serenità, non usate mai violenza, nemmeno verbale.
Come avete capito, siamo di fronte ad una prova durissima, ad un tentativo insensato di emarginazione sociale che non andrà a buon fine. Non siete soli: l’Italia che pensa, che ama, che comprende, che non discrimina, che non è irresponsabile, che lotta senza armi, è con voi ed insieme usciremo da questa palude di sospensione della democrazia. Usate sempre ed in ogni caso l’arma della gentilezza, perché è la più tagliente e la più incisiva, e quelli che hanno scelto, per paura, di essere vostri avversari, non sapranno rispondervi con la stessa efficacia. E li disarmerete.
Solo così vinceremo.
cit. Stefano Burbi