L’incremento dei suicidi, degli atti di autolesionismo e delle sindromi maniaco-depressive tra i giovani è la dimostrazione più lampante del fatto che le tecnologie non possano fungere da surrogato efficace della socialità (intesa come prossimità fisica, convivialità).
La superiorità dell’uomo digitale sul resto dell’umanità è dunque una pretesa ideologica delle élite liberal-globaliste, priva di riscontro oggettivo nella realtà.
L’uomo è zoon politikon logon echon. Animale politico (zoon politikon) dotato di capacità di calcolo sociale (logos). Il tentativo delle élite liberal-globaliste di cambiare la natura umana e di imporre l’uomo digitale sta mietendo numerose vittime sul campo (tutte taciute dal mainstream che fa solo la cronaca quotidiana del Covid). Tuttavia, penso che l’uomo (lo spirito umano) si dimostrerà abbastanza indomito da sfuggire a questo tentativo di snaturarlo e non rinuncerà agli incontri e alla socialità reali.
Non si baratterà il piacere di ridere, condividere conoscenze, discutere, lavorare, giocare, litigare, amare e fare sesso con il nulla, tanto meno con la propria inclusione in un sistema di relazioni sociali digitalizzate.
L’uomo è invincibile, è più forte della paura in ogni sua “variante”, le macchine no. Le élite lo sappiano.
Paolo Borgognone