Vogliamo farla finita con questa storia del Natale miserevole, senza, regali, senza cibo, e magari in una grotta? Certo che continuare a leggere che Conte ci chiede di essere ragionevoli mentre sappiamo benissimo che lui non sa che pesci pigliare, non ci conforta.
In realtà chi se ne importa della magnificenza del Natale, sono ormai anni che la mia famiglia trascorre un Natale come se fosse una domenica qualsiasi, da quando in casa non ci sono più bambini piccoli e i nostri genitori se ne sono andati a Natale proviamo solo una grande nostalgia di quello che fu.
Chi ha bimbi piccoli invece potrà trovare qualche regalino (compatibile con le finanze scarse che ci sono) da mettere sotto l’albero o meglio accanto al presepe, per la bellissima sorpresa del mattino seguente.
E poi ricordiamoci che a Natale nessuno ci ha mai detto di strafogarci, siamo stati noi a dare alla festa questa connotazione pagana. Ricordo mio papà (cresciuto in collegio) che faceva con noi bambine il presepe con la carta da pacchi colorata ed era entusiasta di quello che poteva offrirci e noi anche. Coraggio mettetevi a lavorare con i vostri bimbi per creare una grande aspettativa per l’arrivo di Gesù bambino e vedrete che l’effetto sarà raggiunto e sarà un Natale indimenticabile per i piccoli, ma, ci scommetto, anche per voi.
Quello che invece ci farebbe tutti veramente innervosire, sarebbe scoprire in un lontano (o prossimo) futuro che tutto questo caos Covid è stato creato ad arte per fini inconfessabili. Si sentono in giro strane voci, per ora incontrollate. Ma restiamo con i piedi per terra e se dobbiamo stare ancora segregati facciamolo. Sempre che chi ha perso il lavoro venga lautamente rimborsato da chi siede in parlamento o sul colle e questi problemi non li conosce.
#Natale#Gesù#Celebrazione#ricordo#presepe
Manuela Valletti