Andrà in scena sabato 25 gennaio, alle 21, in Fucina Machiavelli, via Madonna del Terraglio, 10, lo spettacolo “Un calcio a Hitler” di Mauro Vittorio Quattrina, con protagonista l’attore veronese Andrea De Manincor.
Lo spettacolo teatrale è liberamente tratto dal libro “DEPORTATO I 57633, voglia di non morire” scritto da Manuela Valletti. Nel libro si racconta la vicenda di Ferdinando Valletti deportato a Gusen. Valletti, lavoratore dell’Alfa Romeo e giocatore del Milan salvò la sua vita e quella degli altri 4 Alfisti, giocando al pallone con le SS.
La trama.
La storia viene ripercorsa all’indietro Tutti gli avvenimenti vengono ripercorsi al contrario. La sorpresa è scoprire come sono andati i fatti. Dall’incontro con la figlia Manuela e con la moglie: “Dio che ti hanno fatto”, dice la madre vedendolo magro come uno scheletro. Il suo tono, nel monologo, inizialmente è pacato. Ma strada facendo sempre più intenso. E’ un racconto fatto di piccoli quadri.
La liberazione degli americani, il carro con le patate, i prigionieri accalcati che si calpestano l’un l’altro e muoiono con le patate in mano. Le carrozzine dei bambini a Mauthausen dove il protagonista trasporta chi non riusciva a camminare per fargli assaporare “l’odore della libertà” al di là del cancello del campo di sterminio. Natale a Gusen II, la famiglia, i ricordi, i giochi a Verona con gli amici. Le S.S. che festeggiano il natale con i forni che bruciano corpi.
Il lavoro come sguattero in cucina, le bucce di patate e le verdure nascoste fra piede e zoccolo, portate agli amici in baracca. Le partite di calcio con le SS. I sentimenti e le emozioni, le paure e le speranze. L’emotività del gioco del calcio e del quadro psicologico di giocare con i propri carnefici.
E poi la scelta caduta su Ferdinando come riserva delle SS dopo un turno di lavoro in cava e dopo aver salito più volte la scala della morte. Il viaggio in treno. La deportazione. L’arresto. Il tradimento degli amici e degli organizzatori dello sciopero. Lo sciopero dei lavoratori dell’Alfa Romeo del Marzo 1944. La moglie incinta. L’infortunio al ginocchio. Il gioco del calcio nel Milan dopo e nel Verona Hellas prima. La vita a Verona. Il punto focale rimangono le partite di calcio a Mauthausen.
Ferdinando Valletti si immagina di essere sia giocatore che radiocronista durante la partita e la gioca narrandosela come fosse Nicolò Carosio allo stadio di San Siro.