Facebook ha deciso di fare guerra alla diffusione di video deepfake in vista delle elezioni statunitensi. La decisione è contenuta nelle nuove linee guida annunciate oggi da Menlo Park, che comunque assicura che continuerà a consentire la diffusione di clip di satira, anche se modificati.
Che cosa sono i deepfake
I deepfake sono video molto realistici, ma modificati con programmi di intelligenza artificiale, capaci di far dire o fare a persone cose che in realtà non hanno detto o fatto. Molti esperti di social media hanno previsto che, proprio in vista delle elezioni americane, sarà il 2020 l’anno della loro esplosione e che questo creerà un nuovo fronte della lotta alla disinformazione online, più subdolo e difficile da combattere. In Italia se n’è cominciato a parlare quando lo scorso novembre ‘Striscia la notizià mandò in onda un video modificato di Matteo Renzi in cui il leader di Italia Viva offendeva il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’intento satirico della trasmissione era stato dichiarato, ma molti sui social presero quel video per vero.
Ciò che non è evidente a “una intelligenza media”
Le nuove linee guida di Facebook vorrebbero evitare proprio questo effetto: l’eliminazione dei deepfake riguarderà proprio quei video le cui modifiche “non sembreranno evidenti a una persona media”, e che quindi potrebbero fuorviare la comprensione dei fatti da parte del pubblico. Inoltre saranno rimosse le clip “prodotto di intelligenza artificiale o apprendimento delle macchine”, cioè le tecnologie in grado di modificare un contenuto video facendolo sembrare autentico.
Il vicepresidente di Facebook Monika Bickert ha affermato che “questa politica non si estende ai contenuti palesemente finalizzati alla parodia o alla satira, o a quei video che modificano l’ordine delle parole nelle frasi”, insomma le opere di mixaggio dei contenuti per finalità parodistiche o artistiche.
Ad ogni modo, viene precisato, il video etichettato come ‘falso’ non sarà sempre rimosso dai feed delle notizie, ma verrà declassato in modo che il minor numero possibile di persone lo veda, e sarà accompagnato da un avviso che spiegherà che il suo contenuto è fuorviante.