Il M5s ribadisce che c’è “qualcosa di grave” a danno del Cavaliere. Al Senato i malumori si allargano, e i dissidenti sperano nel ritorno di Di Battista per “raddrizzare la nave
I vertici M5s sottolineano che non ci sono prove che Berlusconi o qualcuno di FI abbia compiuto reati ma ribadiscono che “qualcosa c’è ed è grave”. All’interno del Movimento si riferisce che due senatori si sono fatti avvicinare da emissari del Cavaliere nei giorni scorsi e avrebbero registrato il dialogo.
Il Movimento 5 stelle in ogni caso ai gazebo allestiti domani per festeggiare lo spazzacorrotti metterà nel mirino anche l’ex premier. Tuttavia anche i vertici M5s sotto traccia confidano che la minaccia di andare alla procura della Repubblica è un messaggio sì inviato a Berlusconi ma anche ai dissidenti interni. Il malessere al Senato negli ultimi giorni infatti si è allargato.
I dissidenti aspettano il ritorno di Di Battista
Di Battista è in arrivo nella Capitale. Il 24 l’ex deputato sarà a Roma e tra Natale e Capodanno oltre ad incontrare Di Maio potrebbe vedere anche alcuni malpancisti pentastellati. “La base – dice ancora il senatore – è in subbuglio. Abbiamo dimenticato le nostre battaglie, bisogna fare qualcosa ma io non ho mai pensato di lasciare il Movimento. Neanche per un secondo”.
Il gruppo di chi manifesta malessere sotto traccia va oltre ai cinque dissidenti coinvolti nell’istruttoria dei probiviri per non aver votato il dl sicurezza. Non è previsto in ogni caso alcun provvedimento di espulsione. È vero che ci sono altri 5S pronti a seguirlo? “Si, diciamo che sono meno di 50 ma più di 5”, dice Matteo Dall’Osso passato alla corte di Berlusconi.
Riguarda soprattutto esponenti del sud preoccupati tra l’altro dalla battaglia della Lega sull’autonomia. “Speriamo in Di Battista. Lui è un combattente, può respingere le minacce della Lega e raddrizzare la nave”, dice, per esempio, il lucano De Bonis.
Il numero dei delusi è abbastanza alto da far saltare la maggioranza in senato? “Questo non lo dico ora. Bisogna rovinargli le feste…”, ha aggiunto.
In realtà non c’è una regia tra i dissidenti. Paola Nugnes ammette di aver voluto lanciare un messaggio. Anche in questa manovra c’è tanto che non va”, ha scritto su Facebook. Perplesso anche De Falco: “Vado a prendere la bicicletta per farmi un giro…”, ironizzava oggi nel Transatlantico del Senato in attesa dell’arrivo del maximendamento alla legge di Bilancio.
Missione 007 contro l’operazione scoiattolo
“Spiegherò come sono andate le cose, ma non vado da nessuna parte. Piuttosto preferisco tornare a casa”, afferma Matteo Mantero. Una pattuglia di senatori, però – è il ‘refrain’ dei dissidenti – è pronta a salire sul carro della protesta. “Molti di loro vengono a parlare con noi ma non c’è un mandato. Semplicemente raccogliamo le loro lamentele”, afferma l’azzurro Cangini. Di Maio però non ha intenzione di abbassare la guardia.
Sarebbe pronta un’offensiva non solo giudiziaria (“Sta provando – ha detto oggi ad ‘Agora’ – a comprare i nostri parlamentari, io ho detto loro: fingetevi interessati e registrate’. È così che ho raccolto informazioni importantissime, presto vi farò sapere notizie”) ma anche rivolta alle aziende di Berlusconi. Nel frattempo è scattata l’operazione ‘missione 007’ contro l’operazione ‘scoiattolo’ del Cavaliere. “Daremo una piccola dimostrazione di come funziona l’agente sotto copertura dello spazzacorrotti”, il messaggio inviato dal vicepremier ai suoi.
“Non offenda, o sarò io a portarlo in procura”, la risposta della capogruppo al Senato di FI, Anna Maria Bernini.