di Filippo Sardella –Presidente at Istituto Analisi Relazioni Internazionali
Mentre gli Stati Uniti riprendono a dialogare tranquillamente con la Russia, il nostro governo si distingue con l’ennesima scelta brillante: negare i visti alla delegazione russa per partecipare al 75° Congresso Astronautico Internazionale di Milano.

Un evento di rilevanza globale, dove si discutono le prospettive dell’industria spaziale con la partecipazione di leader di agenzie spaziali, astronauti e scienziati provenienti da ogni angolo del mondo.

Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, è membro della Federazione Astronautica Internazionale dal 1993 e ogni anno paga regolarmente le sue quote e invia delegati ufficiali.

Quest’anno, addirittura con un invito formale dal presidente della Federazione (che, ironicamente, è cittadino statunitense) e dall’Agenzia Spaziale Italiana.

Eppure, nonostante tutto ciò, l’Italia ha negato i visti. Motivo? Non è dato saperlo.

È evidente che l’Italia, ormai un colosso nel settore spaziale – come no – può tranquillamente fare a meno della Russia, che ha solo contribuito “marginalmente” all’esplorazione dello spazio negli ultimi decenni.

Sicuramente il nostro governo crede che negare l’accesso a un Paese che ha sempre considerato lo spazio una zona franca da contrapposizioni politiche sia una mossa astuta. Certo, stiamo dimostrando grande indipendenza…

Mentre gli USA, intelligentemente, stanno già da tempo, lentamente, riallacciando i rapporti con Mosca, noi invece li rescindiamo nella loto quasi totalità, tagliandoci fuori da qualsiasi dialogo e penalizzando non solo la Russia, ma anche noi stessi. Brillante, davvero. Forse qualcuno a Roma dovrebbe farsi un paio di domande.Show translation

LA SCONFITTA DELL’OCCIDENTE

Nel suo saggio La sconfitta dell’Occidente, Emmanuel Todd esplora l’idea che l’obiettivo degli Stati Uniti non sia difendere Kiev, ma mantenere il controllo sull’Europa.

Todd sostiene che, per garantire un mondo più stabile, l’Europa dovrebbe emanciparsi dalla tutela americana e sviluppare una propria politica diplomatica autonoma.

Todd scrive anche del ruolo della NATO e della politica statunitense, suggerendo che l’alleanza non esiste più per proteggere l’Europa, ma per assoggettarla e renderla strumento degli interessi americani.

Secondo lui, questa situazione evidenzia la crisi profonda che l’Occidente sta attraversando, una crisi che non deriva dalla guerra in Ucraina, ma da problemi interni che hanno portato gli Stati Uniti e l’Europa a compromettere la loro autonomia e integrità a favore di una dipendenza strategica dagli Stati Uniti .

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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