IN SARDEGNA SI MOLTIPLICANO GLI ASSALTI AI CANTIERI EOLICI
Lunedì 26 agosto, una pala eolica che sorge sulla provinciale 30 in provincia di Nuoro è stata vandalizzata; è bastato svitare i bulloni che tenevano la base sul piedistallo a scatenare il panico, e a causare la paura che la turbina precipitasse spinta dal forte vento. Qualche giorno dopo, nella notte tra giovedì 29 e venerdì 30 agosto, un sito della maxi-azienda dell’energia rinnovabile Vestas, situato nel Sud Sardegna, è stato sede di un attentato incendiario; le fiamme sono divampate rapidamente, e hanno causato danni al cantiere. Due distinti episodi nel giro di pochi giorni che sono ancora sotto indagine da parte delle forze dell’ordine, ma che di certo sembrano avere in comune il movente: il malcontento verso quella che molti definiscono “speculazione eolica”. In Sardegna è infatti tempo che i cittadini stanno chiedendo di fermare i vari progetti di costruzione di parchi eolici nella regione, che, secondo i dimostranti, non solo mancherebbero di tutelare il bene paesaggistico che rappresenta l’entroterra insulare, ma già avrebbero causato danni irreparabili all’ambiente.
IN TUTTA L’EMILIA-ROMAGNA SI MOLTIPLICANO LE PROTESTE PER SALVARE GLI ALBERI
Dopo la vittoriosa battaglia civica di Bologna, dove mesi di lotta determinata dei cittadini contro l’abbattimento degli alberi del parco Besta hanno costretto il sindaco ad abbandonare il progetto di cementificazione, in tutta la regione Emilia-Romagna si stanno diffondendo a macchia d’olio comitati e gruppi contro l’abbattimento degli alberi. A Piacenza le organizzazioni ambientaliste hanno bloccato il progetto di un parcheggio sotterraneo che avrebbe comportato l’abbattimento di 16 alberi citando in giudizio l’amministrazione comunale; a Ravenna sono state depositate duemila firme contro l’abbattimento di 60 pini marittimi; a Cattolica è sorto un comitato contro il progetto di abbattimento di 78 alberi; mentre a Bologna la battaglia è ripresa per difendere dai progetti di cementificazione il giardino Acerbi e il parco Alessandrini.
DIRETTIVA BOLKESTEIN, L’UE BOCCIA MELONI: LE CONCESSIONI BALNEARI VANNO RINNOVATE
Il governo italiano ha presentato alla Commissione Europea una nuova bozza per una proroga della messa a gara delle concessioni balneari, ma Bruxelles l’ha rigettata sottolineato che sia il Consiglio di Stato che la Corte di giustizia europea hanno proibito qualsiasi forma di rinnovo automatico sulle concessioni pubbliche agli stabilimenti balneari e che le gare dovranno tassativamente concludersi prima della prossima stagione estiva. A questo punto il governo Meloni, che vuole escludere lo scontro con Bruxelles, punta a ottenere l’ok per gli indennizzi per i concessionari uscenti che – secondo il piano del governo – dovranno essere pagati dal concessionario subentrante a quello uscente in base al “valore aziendale” e agli “investimenti effettuati”. In ogni caso appare ormai certo che la “direttiva Bolkestein” sarà applicata anche in Italia.