La Cina è la nazione leader nella ricerca nella stragrande maggioranza delle tecnologie avanzate, secondo un nuovo studio di un think tank australiano che invita gli Stati Uniti e i loro alleati asiatici a collaborare per recuperare terreno.
Il Critical Technology Tracker dell’Australian Strategic Policy Institute (ASPI), sostenuto dal governo, valuta la competitività dei Paesi in base al numero di pubblicazioni scientifiche che appaiono in specifiche 64 categorie tecnologiche. Secondo un rapporto pubblicato mercoledì 28 agosto, attualmente la Cina ha conquistato il primo posto coprendo ben 57 aree, coprendo tra il 2019 e il 2023, il 90% degli articoli pubblicati.
Ciò rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al periodo 2003-2007, quando gli Stati Uniti erano in testa in 60 delle 64 categorie, mentre la Cina primeggiava solo in tre. Per il periodo 2019-2023, gli Stati Uniti sono arrivati primi solo in sette categorie, tra cui il calcolo quantistico, la biotecnologia, le tecnologie genetiche e i vaccini.
In particolare, la Cina ha compiuto progressi nelle tecnologie a doppio uso che hanno possibili applicazioni militari. Ci sono 24 categorie classificate come ad alto rischio di monopolio da parte di un paese, tra cui radar, posizionamento satellitare e droni.
Per quanto riguarda le citazioni relative al rilevamento e al tracciamento ipersonico, la Cina detiene una quota del 73%, gli Stati Uniti il 13% e il Regno Unito il 3%. Per i motori avanzati per aeromobili, la Cina è in testa con il 63%, mentre gli Stati Uniti seguono con il 7%.
“I progressi scientifici e le innovazioni nella ricerca in tecnologie chiave per la difesa è sempre più probabile che avvengano in Cina”, afferma il rapporto dell’ASPI. L’iniziativa del presidente cinese Xi Jinping “Made in China 2025”, annunciata nel 2015, mira a modernizzare l’industria cinese e a rafforzare l’autosufficienza in 10 settori critici, tra cui semiconduttori e robotica.
L’obiettivo della Cina è diventare una potenza manifatturiera globale entro il 2049, l’anno del centenario della fondazione della Repubblica Popolare.
Con il rischio crescente di monopolizzazione tecnologica cinese, il think tank raccomanda che l’AUKUS – il gruppo di sicurezza composto da Australia, Regno Unito e Stati Uniti – collabori più strettamente con Giappone e Corea del Sud.
In una serie di tecnologie, come la robotica avanzata e la tecnologia operativa dei sistemi autonomi, gli sforzi combinati di AUKUS sono ancora in ritardo rispetto alla produzione di ricerca di alto impatto della Cina. Tuttavia, combinare gli sforzi dei Paesi AUKUS con quelli dei partner più stretti come il Giappone e la Corea del Sud in queste aree, aiuta a ridurre il divario nelle prestazioni di ricerca.
Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Australia vedono il Giappone come un potenziale partner in aree come l’intelligenza artificiale, la tecnologia quantistica, le capacità di guerra elettronica e le armi ipersoniche. Nel frattempo, la Corea del Sud, che sta investendo nella produzione di massa di semiconduttori di nuova generazione, sta cercando opportunità di ricerca congiunta nelle tecnologie di difesa all’avanguardia.
Il Giappone si è classificato tra i primi cinque in termini di citazioni nel periodo 2019-2023 solo in otto categorie tecnologiche, tra cui l’energia nucleare e i sensori quantistici. La Corea del Sud si è classificata tra i primi cinque in 24 categorie, come la produzione di semiconduttori.
Impatti Economici e Tecnologici : come influenzerà l’avanzamento tecnologico cinese le economie occidentali, in particolare in settori strategici come l’intelligenza artificiale e le telecomunicazioni?
La Cina ha fatto enormi progressi in settori tecnologici avanzati, tra cui l’intelligenza artificiale (IA), le telecomunicazioni e le tecnologie quantistiche. Aziende cinesi come Huawei e Alibaba stanno sfidando i leader tecnologici occidentali in questi ambiti. Questo avanzamento potrebbe portare a una maggiore competitività e a una pressione crescente sulle aziende occidentali per innovare e ridurre i costi.
La leadership tecnologica della Cina potrebbe sollevare preoccupazioni per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e dei loro alleati, soprattutto se le tecnologie cinesi vengono integrate nelle infrastrutture critiche. La crescente presenza di tecnologie cinesi potrebbe spingere i governi a rivalutare e, eventualmente, a limitare l’uso di tali tecnologie per proteggere le loro reti e dati sensibili.
Le economie occidentali potrebbero essere costrette a ristrutturare le loro catene di fornitura e a diversificare le fonti di approvvigionamento per ridurre la dipendenza dalle tecnologie cinesi, influenzando così la globalizzazione delle supply chain e portando a un possibile aumento dei costi di produzione e dei prezzi dei consumatori.
Transizione Globale Verso l’Energia Verde: quali saranno le conseguenze geopolitiche della transizione globale verso l’energia verde e della riduzione della dipendenza dai combustibili fossili?
La transizione verso fonti di energia rinnovabile potrebbe ridurre l’importanza geopolitica dei paesi produttori di combustibili fossili, come quelli del Medio Oriente e della Russia. Al contrario, i paesi che sono leader nella produzione di tecnologie verdi, come le batterie e i pannelli solari, potrebbero acquisire maggiore influenza economica e politica.
La corsa per dominare le tecnologie verdi potrebbe incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo e creare nuovi centri di innovazione. Paesi come la Cina, che hanno fatto forti investimenti nelle energie rinnovabili, potrebbero stabilire un vantaggio competitivo nel mercato globale, influenzando le politiche energetiche e ambientali degli altri paesi.
L’adattamento alle nuove tecnologie energetiche potrebbe causare tensioni tra paesi che sono in ritardo nella transizione verso l’energia verde. Tuttavia, potrebbe anche stimolare nuove forme di cooperazione internazionale, con alleanze strategiche basate su obiettivi ambientali comuni e scambi di tecnologie e know-how.
Competizione nella Produzione di Semiconduttori: in che modo la competizione per la leadership nella produzione di semiconduttori modellerà le relazioni internazionali nei prossimi dieci anni?
La produzione di semiconduttori è cruciale per molte tecnologie moderne, dai dispositivi elettronici ai sistemi di difesa. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina sulla tecnologia dei semiconduttori potrebbero portare a politiche di “decoupling” (separazione) delle catene di approvvigionamento tecnologiche. Gli Stati Uniti, ad esempio, potrebbero cercare di limitare l’accesso della Cina alle tecnologie avanzate di semiconduttori e incentivare la produzione domestica per ridurre la dipendenza dalle forniture estere.
I paesi che dominano la produzione di semiconduttori potrebbero stabilire alleanze strategiche con altre nazioni per garantire la sicurezza delle catene di fornitura e accrescere la loro influenza economica e politica. I governi potrebbero aumentare gli investimenti in infrastrutture e ricerca per sostenere la loro competitività nel settore.
Le fluttuazioni nella disponibilità di semiconduttori possono influenzare i mercati globali, con effetti sulle economie di tutto il mondo. Crisi di approvvigionamento possono provocare rallentamenti economici e aumentare i costi per le industrie tecnologiche, portando a ripercussioni a lungo termine sui prezzi dei beni e sull’innovazione tecnologica.
L’avanzamento tecnologico della Cina e la transizione globale verso l’energia verde sono fattori che hanno il potenziale di rimodellare il panorama geopolitico globale. La competizione per la leadership tecnologica e la produzione di semiconduttori può intensificare le rivalità internazionali e influenzare le strategie economiche e di sicurezza dei paesi. La capacità di adattamento e innovazione sarà cruciale per gli attori globali nel mantenere o acquisire influenza in questo contesto in rapido cambiamento.

Filippo Sardella
Presidente at Istituto Analisi Relazioni Internazionali – Analista geopolitico




August 28, 2024

Di the milaner

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