Strage di Cutro, chiuse le indagini preliminari: sei indagati tra Guardia Costiera e Finanza Un anno e mezzo dopo la strage di Cutro, la procura di Crotone ha chiuso le indagini preliminari: sono sei le persone indagate per la strage di migranti avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, quando un’imbarcazione che trasportava all’incirca 200 persone si ribaltò al largo delle coste della Calabria. Dei presenti a bordo sono sopravvissuti solamente in 81, mentre i morti accertati sono 98 (dei quali 35 bambini) e i restanti risultano ad oggi dispersi. Ieri, quattro finanzieri e due militari della Guardia Costiera sono stati iscritti nel registro degli indagati per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Già pochi mesi dopo la strage, un’indagine giornalistica aveva messo in luce il possibile ruolo delle autorità italiane e di Frontex (l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere) in quanto accaduto: queste avrebbero infatti avvistato per la prima volta l’imbarcazione in difficoltà sei ore prima del naufragio, ma decisero di «non intervenire» e, successivamente, di provare a «nascondere quanto sapevano». |
Carceri, Antigone lancia l’allarme: “Tasso di affollamento al 130%” In soli 12 mesi, i detenuti nelle carceri italiane sono cresciuti di circa 4 mila unità e il livello di sovraffollamento raggiunto all’interno delle case circondariali è ormai del 130,4%. Lo ha reso noto l’associazione Antigone, che in un nuovo dossier ha denunciato che in 56 penitenziari – più di un quarto di quelli che sorgono nella Penisola – il tasso di affollamento supera il 150%, con picchi di oltre il 200% negli istituti di San Vittore (Milano) e Canton Mombello (Brescia). I primi mesi del 2024 sono stati segnati anche dall’alto numero di suicidi all’interno delle mura carcerarie: le persone che si sono tolte la vita sono fino ad oggi 58, di cui 12 nel solo mese di giugno e 10 nel solo mese di luglio. Numeri che rendono concreto il rischio che quest’anno possa essere superato addirittura il record negativo registrato nel 2022, quando le persone suicidatesi in carcere erano state 85. Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, ha sottolineato come il sovraffollamento sia «frutto di politiche governative», essendo stati caratterizzati i primi due anni di governo Meloni dal «considerevole aumento del numero di reati» e da «un inasprimento delle pene per molte fattispecie». |
È stata scoperta una molecola che potrebbe “ringiovanire” il sistema immunitarioSi chiama Pepitem, è una molecola che influenza l’attività dei globuli bianchi e potrebbe essere in grado di «ringiovanire» il sistema immunitario contrastando lo sviluppo… continua |
Bruxelles cerca amici a Est: inviati aiuti militari all’Armenia, l’alleato di Mosca deluso da Putin Il Consiglio dell’Unione Europea ha annunciato che, per la prima volta, l’UE veicolerà aiuti militari all’Armenia. Si parla, nello specifico, di 10 milioni di euro per il sostegno alle forze armene, che saranno dedotti dallo Strumento europeo per la pace, fondo rimpinguato dagli Stati membri che permette di finanziare, fino al 2027, spese militari anche di Paesi terzi. L’Europa si insinua così nello scacchiere dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (CSTO), l’alleanza militare di cui fa parte l’Armenia insieme alla Russia e ad altri quattro stati post-sovietici. Le autorità di Yerevan, infatti, cercano da tempo di scollarsi dall’influenza del Cremlino, in particolare da quando, nel 2023, la Russia ha deciso di non intervenire militarmente per difendere la comunità armena presente nel Nagorno Karabakh, porzione di territorio contesa da decenni con l’Azerbaijan e riconquistata dalle forze azere. Abbiamo parlato della questione in un articolo su L’Indipendente. |
L’UE scarica l’Ungheria e sposta la prossima riunione dei ministri da Budapest a Bruxelles Si acuisce lo scontro interno all’UE che vede contrapporsi diversi Paesi europei con l’Ungheria di Viktor Orban. A causa della sua posizione rispetto alla guerra in Ucraina, l’Ungheria è stata privata del diritto di ospitare la prossima riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa dell’Unione, come comunicato dal capo della politica estera UE, Josep Borrell. La prossima riunione avrebbe dovuto tenersi, come di consueto, nel Paese che detiene la presidenza di turno dell’UE, e che nel caso specifico avrebbe dovuto aver luogo a Budapest. «Dobbiamo mandare un segnale, anche se è un segnale simbolico, che essere contro la politica estera dell’Unione Europea deve avere delle conseguenze», ha detto Borrell spiegando che la riunione sarà quindi tenuta a Bruxelles. Le tensioni tra l’UE e Budapest sono cresciute a seguito del viaggio diplomatico tenuto da Viktor Orban, da lui definito «missione di pace», in Russia, Ucraina, Cina e Stati Uniti. |