“MAKE AMERICA HEALTHY AGAIN”: TRUMP NOMINA
KENNEDY JR. CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA SALUTE
di Michele Manfrin
Robert F. Kennedy Jr. (RFK Jr.), che aveva partecipato alla campagna presidenziale come indipendente prima di ritirarsi, è stato nominato da Donald Trump come Segretario dello United States Department of Health and Human Services, ovvero il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani. Trump, già nel suo primo discorso nella notte delle elezioni del 5 novembre, si era rivolto a Kennedy Jr. cambiando il suo famoso slogan, «Make America Great Again» in «Make America Healthy Again».
«Contribuirà a riportare l’America di nuovo in salute. È un uomo eccezionale, e si impegna davvero. Vuole fare alcune cose e lo lasceremo fare», aveva detto Trump durante il suo
discorso, non mancando di lanciargli una frecciatina rispetto alle sue posizioni sulle questioni ambientali. Kennedy Jr., negli ultimi anni, si è dimostrato molto attento sul tema
della salute, ponendo l’accento sulla cattiva alimentazione promossa dalle aziende così come sulla qualità del cibo ma anche sui conflitti d’interesse che coinvolgono Big Pharma.
Mattarella ha firmato la legge sulla maternità surrogata come reato universale
È ufficiale: a partire da oggi, con la pubblicazione in gazzetta ufficiale, la maternità surrogata è diventata “reato universale”. Il testo della legge, approvato il 16 ottobre dal senato, apporta una modifica all’articolo 12 della legge n. 40 del 19 febbraio 2004. Al comma 6, che punisce «chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità» con «la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro» è stata aggiunta una breve frase, che recita che «Se i fatti di cui al periodo precedente sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana».
L’Assemblea ONU ha approvato il diritto a uno Stato palestinese, solo 6 contrari (tra cui gli USA)
A grandissima maggioranza, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che afferma il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla creazione di uno Stato di Palestina indipendente. 170 nazioni hanno votato a favore, dichiarando tali diritti inalienabili e rifiutando, come precondizioni, le “misure di sicurezza” imposte da Israele. Tra questi, anche tutti i Paesi europei, Italia inclusa. Solo sei i Paesi contrari: oltre a Israele, si tratta di Stati Uniti, Argentina (che, sotto la presidenza di Milei, è divenuta alleata di ferro di Israele), Micronesia, Nauru e Paraguay. Nove i Paesi si sono astenuti. La risoluzione, come tutte quelle adottate dall’Assemblea Generale, non ha potere vincolante.
Israele uccide il portavoce di Hezbollah, ancora stragi di civili a Gaza
Il principale responsabile delle relazioni con i media di Hezbollah, Mohammad Afif, è stato ucciso in un attacco israeliano nel centro di Beirut. Le forze israeliane continuano a colpire il quartiere Dahiyeh a Beirut; solo ieri sono stati registrati 145 attacchi israeliani. In risposta, dozzine di missili e droni lanciati da Hezbollah hanno colpito obiettivi militari israeliani, inclusa una sinagoga a Haifa. Un attacco israeliano contro una torre residenziale a Beit Lahiya, nel nord di Gaza, ha causato almeno 72 morti; decine di persone sarebbero ancora intrappolate sotto le macerie. Nel frattempo, Papa Francesco ha chiesto un’indagine internazionale per determinare se Israele possa essere legalmente considerato colpevole di genocidio nei confronti dei palestinesi.
Alla COP29 si sono registrati oltre 1.700 lobbisti delle aziende fossili
Sono almeno 1.773 i lobbisti del carbone, del petrolio e del gas che hanno avuto accesso ai colloqui sul clima delle Nazioni Unite a Baku, in Azerbaigian. A renderlo noto è stata un’analisi della coalizione Kick Big Polluters Out, secondo la quale i lobbisti delle aziende fossili sono più numerosi delle delegazioni di quasi tutti i Paesi presenti alla conferenza. Ai colloqui sul clima dell’anno scorso, a Dubai, hanno partecipato 2.456 lobbisti dei combustibili fossili, un numero record che rappresentava quasi il 3% degli 85.000 partecipanti totali.
Bruxelles multa META per pratiche anticompetitive
Meta ha ricevuto una sanzione da 797,72 milioni di euro da parte della Commissione Europea per aver sfruttato la sua posizione dominante a discapito della concorrenza. Nello specifico, è stato criticato il Facebook Marketplace, il portale di vendita direttamente integrato nel sistema di Facebook. Secondo le istituzioni europee, Meta avrebbe inoltre imposto unilateralmente delle condizioni commerciali sleali a fornitori terzi di annunci online, un elemento che permetterebbe alla Big Tech di utilizzare i dati generati dagli inserzionisti esterni a vantaggio del suo e-store. Meta ha annunciato che farà ricorso.