Filippo Sardella
Presidente at Istituto Analisi Relazioni Internazionali – Analista geopolitico
Il BRICS Summit 2024, ospitato dalla Russia, rappresenta un passo decisivo nella costruzione di un nuovo ordine mondiale multipolare.
La crescente insoddisfazione dei Paesi emergenti nei confronti delle strutture di potere globali dominate dall’Occidente – come il G7, la NATO, e le istituzioni finanziarie internazionali come FMI e Banca Mondiale – ha portato a un’accelerazione della cooperazione all’interno del BRICS. Questo blocco, inizialmente concepito come un’alleanza economica di grandi Paesi in via di sviluppo, si sta sempre più trasformando in un’alternativa geopolitica con l’obiettivo di contrastare l’egemonia occidentale e promuovere un sistema internazionale più equo e meno centrato sugli Stati Uniti e sull’Europa.
La proposta di espandere il BRICS con l’inclusione di nuovi membri come Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Egitto e l’idea di una nuova valuta per il commercio internazionale sono il cuore dell’agenda di questo summit. Queste mosse rappresentano una chiara volontà di costruire una rete di alleanze capace di bilanciare le influenze del G7 e del sistema finanziario globale dominato dal dollaro. La Russia, in particolare, vede in questo contesto un’opportunità per aggirare le sanzioni occidentali e rafforzare il proprio ruolo globale, mentre la Cina mira a consolidare il suo status di leader dei paesi emergenti.
Il BRICS, che originariamente aveva un focus economico, ha progressivamente ampliato le sue ambizioni geopolitiche, evolvendosi in un’organizzazione che promuove una visione multipolare del mondo. Questo significa che non mira solo a una maggiore equità economica tra le nazioni, ma anche a una riduzione del potere esercitato dalle potenze occidentali su scala globale. Il concetto di multipolarismo è strettamente legato al desiderio dei paesi del BRICS di diversificare i centri di potere, evitando la dipendenza dalle decisioni prese a Washington o Bruxelles.
La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni imposte alla Russia hanno accelerato questo processo. L’esclusione della Russia dal sistema SWIFT, l’embargo su molte delle sue esportazioni e l’isolamento economico hanno costretto Mosca a cercare alternative, sia commerciali che finanziarie e i BRICS in questo hanno offerto alla Russia una via d’uscita da questa marginalizzazione, permettendo non solo di continuare a commerciare con i membri esistenti, ma anche di attrarre nuovi partner come l’Arabia Saudita e l’Iran, due paesi interessati a ridurre la propria dipendenza dal sistema finanziario occidentale.
Uno degli aspetti più significativi del summit 2024 sarà l’espansione del blocco. La Russia ha esplicitato regole rigide per i nuovi membri, tra cui l’allineamento politico e la disponibilità a sfidare l’egemonia economica occidentale. Paesi come Iran e Arabia Saudita, che storicamente sono stati rivali geopolitici, ora vedono in BRICS una piattaforma che potrebbe ridurre le loro vulnerabilità, in particolare nei confronti delle sanzioni economiche statunitensi. Questa espansione potrebbe, tuttavia, portare tensioni all’interno del gruppo. Gli interessi divergenti, come quelli tra Cina e India o tra Arabia Saudita e Iran, potrebbero complicare il processo decisionale del blocco, che si basa sull’unanimità.
Parallelamente, la proposta di una nuova valuta comune per il commercio tra i membri del BRICS è una delle risposte più audaci ai tentativi dell’Occidente di isolare economicamente i paesi sanzionati. L’obiettivo di questa valuta sarebbe ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense, una moneta che attualmente domina le transazioni internazionali. La vulnerabilità legata all’uso del dollaro è stata evidenziata dalle sanzioni contro la Russia e l’Iran, che hanno subito il congelamento delle loro riserve valutarie e l’esclusione dal sistema finanziario internazionale. La creazione di una valuta BRICS potrebbe offrire a questi paesi la possibilità di commerciare senza dover dipendere dal dollaro o da altre valute occidentali, riducendo così l’impatto delle sanzioni future.
Inoltre, la Nuova Banca di Sviluppo (NDB), creata nel 2015 dal BRICS e con sede a Shanghai, sta diventando sempre più importante come alternativa alla Banca Mondiale e al FMI. L’inclusione di nuovi membri come l’Arabia Saudita, con le sue enormi risorse finanziarie derivanti dal petrolio, potrebbe dare alla NDB un nuovo slancio, rendendola una fonte di finanziamento per i paesi in via di sviluppo senza le condizioni stringenti spesso imposte dalle istituzioni occidentali. Questo approccio più flessibile potrebbe attrarre ulteriori p-aesi del Sud Globale, consolidando il BRICS come un vero polo alternativo nello scenario internazionale.
Già oggi, paesi come l’India e la Cina stanno effettuando transazioni petrolifere in valute locali con partner come la Russia e l’Arabia Saudita, riducendo ulteriormente l’influenza del dollaro nelle transazioni energetiche.
- Riserve energetiche e influenze globali
Uno degli aspetti più significativi dell’espansione è la possibilità di controllare una porzione ancora più grande delle risorse energetiche globali. Attualmente, i membri del BRICS controllano riserve petrolifere pari a 124 miliardi di barili. Con l’inclusione dell’Arabia Saudita (267 miliardi di barili), dell’Iran (155 miliardi) e degli Emirati Arabi Uniti (98 miliardi), le riserve petrolifere complessive del blocco salirebbero a 647 miliardi di barili, consolidando il BRICS come un attore chiave nel mercato globale dell’energia. Questo darebbe al blocco una posizione di grande influenza, in grado di modificare le dinamiche globali dei prezzi del petrolio e del gas, riducendo ulteriormente la dipendenza dall’Occidente.
I punti di forza del gruppo BRICS possono essere riassunti in diversi aspetti economici, demografici, e geopolitici che conferiscono al blocco una notevole influenza globale. Ecco un’analisi dettagliata dei principali punti di forza dei BRICS
- Dimensioni economiche significative
I paesi BRICS rappresentano circa il 29% del PIL globale, con Cina e India che spiccano come le due economie più grandi e in rapida crescita del gruppo. Cina è attualmente la seconda economia mondiale, mentre l’India sta crescendo rapidamente come potenza economica emergente.
- Diversificazioni
Il gruppo vanta una diversificazione economica significativa. Ad esempio, la Cina è un centro di manifattura globale, l’India è un hub per i servizi informatici e tecnologici, il Brasile ha una forte economia agricola, mentre la Russia è un attore chiave nell’energia e nei metalli. Questa diversificazione rende il blocco meno vulnerabile alle fluttuazioni di singoli settori.
- Grande popolazione globale
I BRICS rappresentano circa il 40-43% della popolazione mondiale. Questo fornisce un vantaggio competitivo non solo in termini di una vasta forza lavoro, ma anche come mercati di consumo in rapida crescita. La crescente classe media in India, Cina e Brasile rappresenta un’opportunità importante per la crescita della domanda interna di beni e servizi.
- Demografia favorevole
In particolare, India e Brasile hanno popolazioni relativamente giovani rispetto ai paesi sviluppati. Questo significa che la forza lavoro attiva continuerà a crescere nei prossimi decenni, alimentando sia la crescita economica interna che la domanda globale.
- Riserve di petrolio e gas
Russia, Brasile, e ora i nuovi potenziali membri come Arabia Saudita, Iran, ed Emirati Arabi Uniti, dispongono di immense riserve di petrolio e gas. Complessivamente, i BRICS possono esercitare una forte influenza sul mercato energetico globale, rendendoli meno dipendenti dai paesi occidentali e capaci di negoziare posizioni strategiche in settori chiave dell’economia energetica.
- Risorse minerarie
Russia, Sudafrica e Brasile sono ricchi di risorse minerarie (come oro, diamanti, ferro e altri metalli essenziali), fondamentali per la produzione industriale e tecnologica globale.
- Nuova Banca di Inclusione (NDB)
I BRICS hanno creato la Nuova Banca di Sviluppo, un’alternativa alla Banca Mondiale, per finanziare progetti infrastrutturali nei paesi membri e nelle economie emergenti. La NDB offre finanziamenti senza le condizioni stringenti tipicamente imposte dalle istituzioni occidentali, offrendo ai paesi emergenti opzioni più flessibili e orientate allo sviluppo.
- Valuta comune per il commercio
Una delle proposte più ambiziose dei BRICS è la creazione di una valuta comune per il commercio internazionale, al fine di ridurre la dipendenza dal dollaro USA. Questo ridurrebbe la vulnerabilità ai cambiamenti nei tassi di cambio e agli effetti delle sanzioni economiche imposte dall’Occidente.
- Alternativa al sistema occidentale
I BRICS stanno lavorando per creare un’alternativa all’ordine economico e politico globale dominato dagli Stati Uniti e dall’Europa. Attraverso politiche comuni in vari forum internazionali, i BRICS rappresentano un’importante voce di contestazione alle strutture di potere consolidate come il G7 e la NATO.
- Cooperazione Sud-Sud
I BRICS stanno p omuovendo la cooperazione tra i paesi del Sud Globale, cercando di ridurre la dipendenza dai paesi sviluppati e creando un ambiente più favorevole per gli investimenti e la crescita economica nei paesi in via di sviluppo.
- Flessibilità delle sanzioni
La guerra in Ucraina e le sanzioni occidentali hanno mostrato la capacità dei BRICS, in particolare della Russia e dei suoi partner, di trovare nuove soluzioni per aggirare le restrizioni. Attraverso il commercio con valute alternative e l’espansione delle relazioni economiche con paesi non occidentali, i BRICS si stanno dimostrando resilienti alle pressioni economiche esterne.
- Accordi bilaterali e valute locali
Paesi come India, Cina e Russia hanno iniziato ad effettuare transazioni commerciali in valute locali per ridurre la dipendenza dal dollaro, una mossa che non solo aiuta a evitare le sanzioni, ma aumenta anche la resilienza economica interna.
- Potenziale espansione dei Brics
L’inclusione di nuovi membri come Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Egitto espanderebbe ulteriormente la base economica e politica del blocco, aumentando la sua capacità di influenzare le decisioni globali.
I BRICS, nonostante la loro potenza economica e politica emergente, presentano anche alcuni punti deboli che potrebbero limitarne la coesione e l’efficacia come blocco. Questi punti deboli includono divergenze interne, instabilità economica, sfide infrastrutturali e un’efficace mancanza di unità politica. Di seguito, una panoramica dettagliata dei principali punti deboli dei BRICS:
- Conflitti tra i Membri
Divergenze storiche e attuali tra i membri rappresentano un ostacolo significativo. In particolare, le tensioni tra India e Cina sono un punto di debolezza ben documentato, dato che i due paesi hanno dispute territoriali irrisolte lungo il confine himalayano. Le rivalità militari e geopolitiche rischiano di minare la cooperazione all’interno del gruppo.
- Rivalità regionali
Con l’inclusione di nuovi membri come l’Iran e l’Arabia Saudita, le rivalità storiche tra questi due paesi posson o ulteriormente complicare la coesione del blocco. Questi paesi hanno visioni divergenti sulla leadership regionale in Medio Oriente, e queste tensioni potrebbero rendere difficile l’adozione di decisioni comuni su temi cruciali.
Etereogenita economica
I BRICS sono un gruppo di economie molto diverse tra loro, sia in termini di dimensioni economiche che di struttura economica. Mentre la Cina è una potenza industriale e manifatturiera, l’India ha una forte economia basata sui servizi, e la Russia dipende fortemente dalle esportazioni di energia. Questa diversità rende difficile l’armonizzazione delle politiche economiche e lo sviluppo di strategie comuni efficaci.
- Gradi di sviluppo
Le differenze nei livelli di svilupp-o tra i membri del BRICS complicano la cooperazione. Ad esempio, la Cina ha già raggiunto uno status economico quasi avanzato, mentre il Sudafrica e il Brasile affrontano gravi problemi di disuguaglianza economica e infrastrutture inadeguate. Queste disparità possono limitare l’efficacia di politiche comuni e rallentare il processo decisionale.
- Assenza di solide strutture di governance
A differenza dell’Unione Europea o della NATO, i BRICS non hanno strutture istituzionali forti o meccanismi di governance ben definiti per implementare decisioni collettive. La cooperazione è spesso ad hoc, e le decisioni vengono prese durante i summit annuali senza un quadro istituzionale che ne assicuri l’attuazione.
- Decisionalita basata sull’unanimità
Molte decisioni importanti devono essere prese all’unanimità, il che significa che anche una sola divergenza può paralizzare l’intero processo. Questo sistema può rallentare le azioni o addirittura impedire di raggiungere decisioni concrete, soprattutto su questioni sensibili come la politica estera e la sicurezza.
- Vulnerabilità alle Fluttuazioni dei Prezzi delle Commodities
Russia, Brasile e Sudafrica dipendono fortemente dall’esportazione di materie prime come petrolio, gas, metalli e prodotti agricoli. Questo li rende vulnerabili alle fluttuazioni dei prezzi internazionali e a shock economici globali che colpiscono la domanda di tali risorse. Una dipendenza così elevata riduce la capacità dei paesi di rispondere alle crisi economiche e li rende più suscettibili alle dinamiche del mercato internazionale.
- Mancanza di Diversificazione
In particolare, l’economia della Russia e quella del Sudafrica non sono sufficientemente diversificate. Questa mancanza di diversificazione limita la loro resilienza economica e li rende più vulnerabili alle crisi settoriali.
- Infrastrutture Sottosviluppate
Paesi come l’India, il Brasile e il Sudafrica soffrono di infrastrutture limitate o insufficienti, il che limita il loro potenziale di crescita economica. Le carenze nei trasporti, nell’energia e nei servizi pubblici rendono difficile migliorare la produttività e attrarre investimenti stranieri.
- Corruzione e Governance Debole
La corruzione e la mancanza di trasparenza sono problemi endemici in molti dei paesi BRICS. Questo limita l’efficacia dei governi, riduce la fiducia degli investitori e contribuisce all’inefficienza della gestione pubblica e degli investimenti infrastrutturali.
- Assenza di una Valuta Comune
Sebbene il blocco abbia discusso l’introduzione di una valuta comune per il commercio internazionale, l’implementazione di una tale valuta non è semplice a causa delle differenze economiche e delle rivalità tra i membri. Senza una valuta comune o un sistema finanziario integrato, la capacità del blocco di ridurre la dipendenza dal dollaro rimane limitata.
- Limitata Integrazione del Commercio Interno
Nonostante il loro peso economico globale, il commercio intra-BRICS rimane relativamente basso rispetto al commercio con i paesi sviluppati. La mancanza di infrastrutture e di politiche coordinate per promuovere il commercio interno riduce il potenziale del blocco come mercato comune.
- Problemi Interni
Alcuni membri del BRICS affrontano sfide politiche interne significative, che vanno da turbolenze politiche a proteste sociali e tensioni etniche. Il Brasile ha vissuto instabilità politica e cambiamenti di governo controversi, mentre il Sudafrica è stato colpito da proteste legate a disuguaglianze economiche e disoccupazione. Queste instabilità possono minare la capacità dei paesi di partecipare pienamente alle iniziative del blocco.
- Rischio di Polarizzazione
Alcuni membri, come la Russia, si trovano in aperto conflitto con l’Occidente, mentre altri, come India e Sudafrica, mantengono relazioni economiche importanti con gli Stati Uniti e l’Europa. Questa differenza negli allineamenti geopolitici potrebbe compromettere l’unità politica e la capacità di agire congiuntamente su questioni globali.
- Sanzioni e Isolamento Economico
La crescente attenzione e la sfida poste dai BRICS all’ordine economico mondiale dominato dall’Occidente potrebbero portare a reazioni negative da parte delle potenze occidentali. Queste reazioni potrebbero includere sanzioni economiche più severe, restrizioni agli investimenti o tentativi di isolarli finanziariamente. La capacità dei BRICS di resistere a tali pressioni rimane incerta, soprattutto data la loro dipendenza dai mercati occidentali per gli scambi commerciali e gli investimenti.
Scenari previsionali
L’espansione del BRICS e le iniziative proposte nel Summit di Kazan 2024 aprono la strada a scenari di sviluppo geopolitico ed economico che potrebbero rimodellare l’ordine globale.
Per comprendere le implicazioni a lungo termine, è essenziale analizzare in profondità i potenziali scenari che potrebbero scaturire dall’espansione del blocco e dalla creazione di una valuta comune.
Best case scenario: emergenza di un polo economico globale autonomo
Se l’espansione del BRICS dovesse procedere senza intoppi, l’aggiunta di paesi come Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Egitto conferirebbe al blocco un peso geopolitico ed economico senza precedenti. Già oggi, i membri del BRICS attuali rappresentano il 40% della popolazione mondiale e quasi il 27% del PIL globale. Con l’ingresso dei nuovi membri, la popolazione totale del blocco salirebbe a circa il 43% della popolazione mondiale, e il PIL combinato raggiungerebbe 28,21 trilioni di dollari, aumentando al 29% del PIL globale
La creazione di una valuta comune per il commercio internazionale tra i membri del BRICS sarebbe una delle innovazioni più dirompenti per l’ordine economico globale. Arabia Saudita e Iran, con le loro enormi riserve petrolifere, renderebbero il blocco non solo un gigante economico ma anche energetico, in grado di influenzare il mercato globale dell’energia e dei prezzi. Questo sistema alternativo di scambi commerciali potrebbe bypassare i sistemi finanziari dominati dall’Occidente, come il SWIFT, offrendo una via d’uscita a quei paesi soggetti a sanzioni economiche occidentali.
A livello politico, un BRICS espanso potrebbe agire come forza stabilizzante in un ordine multipolare, sostenendo i paesi emergenti che spesso sono stati marginalizzati dall’Occidente. La creazione di un blocco solido potrebbe influenzare altre economie emergenti, creando una rete di alleanze economiche e politiche più ampie, consolidando l’influenza del BRICS nel Sud Globale.
Worst case scenario: frammentazione del blocco
L’espansione del BRICS non è priva di rischi. Le divergenze politiche e storiche tra i nuovi membri potrebbero minare la coesione del blocco. La rivalità tra Iran e Arabia Saudita, che si contendono l’egemonia regionale in Medio Oriente, potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile. Anche il rapporto conflittuale tra India e Cina, che hanno avuto scontri territoriali lungo il confine himalayano, potrebbe creare difficoltà. Queste rivalità potrebbero paralizzare il processo decisionale, che si basa sull’unanimità, riducendo così la capacità del BRICS di raggiungere obiettivi concreti e di influenzare l’ordine globale.
In uno scenario del genere, la creazione di una valuta comune potrebbe essere ritardata o bloccata del tutto, compromettendo la capacità del blocco di ridurre la dipendenza dal dollaro. Le divisioni interne offrirebbero all’Occidente una finestra per sfruttare le debolezze del BRICS, mantenendo il proprio dominio economico e politico.
Scenario di crisi: escalation delle tensioni con l’Occidente
Uno scenario ancora più grave prevede un’escalation delle tensioni tra BRICS e l’Occidente. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea potrebbero rispondere all’espansione del blocco con misure restrittive, imponendo sanzioni più dure o escludendo i membri del BRICS dalle piattaforme finanziarie globali. In risposta, il BRICS potrebbe adottare misure protezionistiche e accelerare la creazione di un proprio sistema di commercio basato su una nuova valuta comune. Questo scenario potrebbe portare alla creazione di due blocchi economici distinti, con il BRICS da una parte e leBRICS, da una parte, e le economie occidentali dall’altra, creando una divisione ancora più profonda nell’economia globale. Questa situazione potrebbe innescare un conflitto commerciale di grandi proporzioni, con pesanti ripercussioni sui mercati energetici e finanziari globali. La cooperazione tra i principali produttori di energia, come Russia, Iran e Arabia Saudita, potrebbe destabilizzare ulteriormente il mercato globale delle risorse naturali, aggravando le crisi nelle regioni già instabili del Medio Oriente, Asia centrale e Africa.
Se non gestite con cautela, queste tensioni potrebbero sfociare in una crisi economica su scala globale, con conseguenze disastrose non solo per le economie coinvolte direttamente, ma anche per quelle che dipendono dai flussi commerciali e finanziari legati ai due blocchi. Le divisioni all’interno del sistema globale potrebbero portare a una frammentazione irreversibile del commercio e delle alleanze internazionali, con un impatto duraturo sulla stabilità economica e politica mondiale
Il BRICS Summit 2024 rappresenta un punto di svolta decisivo che potrebbe ridefinire l’architettura geopolitica e economica globale. Da un lato, l’espansione del blocco e la creazione di una valuta comune potrebbero offrire una valida alternativa all’egemonia economica occidentale, trasformando il BRICS in una forza autonoma e influente. Dall’altro lato, le tensioni interne e le sfide esterne potrebbero complicare l’attuazione di questi obiettivi, mettendo a rischio la stabilità del blocco. Le decisioni prese a Kazan nel 2024 saranno quindi cruciali non solo per il futuro del BRICS, ma anche per la stabilità dell’intero ordine mondiale.