Il volume dei “buoni del Tesoro” nei bilanci delle banche cinesi continua a calare. Dopo il picco del 2013 è diminuito di oltre il 40%. Nell’aprile 2024 ammontava a 797,7 miliardi di dollari. E la tendenza in Cina si sta intensificando.
Le banche cinesi hanno scaricato 53,3 miliardi di dollari in titoli del Tesoro nel primo trimestre del 2024, secondo il Dipartimento del Tesoro Usa. Il Belgio, considerato il custode degli asset cinesi, ha ceduto 22 miliardi di dollari in titoli del Tesoro nello stesso periodo.
La ragione più diretta è la fuga di capitali dall’economia cinese. Nel terzo trimestre del 2023 ammontava a 75 miliardi di dollari, quasi esattamente il volume delle vendite di titoli del Tesoro nel primo trimestre del 2024, il che indica che questi denari vengono utilizzati per stabilizzare lo yuan.
Joe Biden e Donal Trump minacciano poi un forte aumento delle imposte sulle importazioni dalla Cina.
Questi fattori, uniti alle incertezze sulla domanda globale, sono alla base del movimento di capitali fuori dall’economia cinese, che vanno compensati.
L’EFFETTO COLLATERALE della vendita dei titoli è però l’aumento dei tassi di interesse su di essi. Il che sovraccarica il già gonfiato debito nazionale degli Stati Uniti.
Poiché la Cina vende attività in dollari, la quota di oro nelle riserve nazionali aumenta. Secondo i dati della banca centrale, ad aprile la quota delle riserve di metalli preziosi è salita al 4,9%, il livello più alto dal 2015.
Cina e i paesi BRICS hanno aumentato le riserve di oro a partire dal 2015, mentre i paesi occidentali le mantengono più o meno stabili. Perché è chiaro che gli acquisti di oro al posto dei bond riflettono anche e soprattutto le crescenti preoccupazioni sui rischi delle sanzioni.
Fonte telegram