La realtà disegnata dal Presidente di Ippocrate org ad Abano lo scorso dicembre, è una realtà con cui tutti noi dovremo fare i conti. La società sta attraversando un cambiamento provocato dalle lobby economiche, certamente non a favore dei comuni mortali. La relazione del presidente Mauro Rango vi aiuterà a capire la situazione e a scegliere come vorrete vivere la vostra vita e come far vivere i vostri figli. E’ il momento di avere le idee chiare, la posta in gioco è il nostro futuro.
Riportiamo un estratto del discorso del Presidente, Mauro Rango, tenuto in occasione del recente incontro della Direzione di IppocrateOrg. In queste parole troverete una sintesi delle intenzioni e della direzione intrapresa con la neocostituita Fondazione Ippocrate.
Siamo, oggi, di fronte a un totalitarismo invisibile messo in atto da una rete mondiale di gruppi finanziari, all’interno della quale pochissimi detengono realmente il potere di determinare il flusso degli eventi, provocando l’omologazione delle culture planetarie, il monopolio dell’informazione e dell’educazione. La politica è stata privata di autorevolezza, i politici sono diventati strumenti in mano a un deus ex machina che tira le fila. Lo sviluppo della tecnica non è più un semplice mezzo per far sì che sia al servizio dell’umano ma è diventato un fine in sé.
Dobbiamo avere consapevolezza del sistema in cui ci troviamo ad operare, un contesto fortemente critico, oppositivo, di un consorzio finanziario globale che punta unicamente a profitto e potere. E dobbiamo, però, nel contempo, anche essere consapevoli che il male non sta soltanto fuori di noi, ma anche dentro di noi.
All’interno di questa cornice è nato quello che abbiamo vissuto nel 2020 e poi successivamente. Hanno cercato di trascinarci in un vicolo cieco, perverso. E’ qui che si è inserito IppocrateOrg. Per la prima volta nella storia dell’umanità la medicina aveva rinunciato al suo ruolo di cura sentenziando: “Restiamo in vigile attesa”. In quel momento, medici di tutto il mondo sono intervenuti mettendo in mostra che si stava oltrepassando un confine invalicabile, che si trattava di una manovra perversa, un tentativo, da parte degli organismi di potere, di appropriarsi della proprietà dei corpi delle persone e non più, soltanto, delle loro menti già condizionate. Questi medici sono intervenuti iniziando a fare quello che hanno sempre fatto, cioè curare i pazienti a casa.
Come dicevamo poc’anzi, è necessario comprendere che, in realtà, il male non sta solo all’esterno di noi, in coloro che hanno il potere di decidere, ma sta anche in noi. Il feticismo della tecnica non è solo uno strumento manipolativo, alimentato da centrali di potere occulto, ma è qualcosa che si radica dentro di noi, antico come l’uomo e che si ripropone in vari contesti della storia personale e sociale, altrimenti non riuscirebbe a fare presa.
C’è un legame tra il nostro narcisismo e il trasporto verso la macchina scientifica: un tentativo di dominare la nostra finitezza. Invecchiare dà fastidio a tutti, sentire che siamo persone che decadono e muoiono è altamente fastidioso, così come l’instabilità e la mutevolezza delle passioni. La trasformazione del sé in oggetto meccanico di intelligenza artificiale non solo semplifica, ma attiva anche, dentro di noi, una fantasia di perfezione. Questo significa che la tecnica, il feticismo della macchina artificiale, fa ritenere che ciò sia qualcosa di salvifico. Il feticismo in realtà è un sortilegio, reso possibile da un oggetto incantato a cui vengono attribuite qualità sovrumane. Pensate al cellulare, alla TV, all’intelligenza artificiale, ma anche alla ricerca scientifica, dalla quale tante persone sono incantate.
Sbaglia chi si fa affascinare da questo miraggio? La mia esperienza di vita mi suggerisce che l’essere umano è fatto di sovrabbondanza, varietà, molteplicità, imprevedibilità e anche di errore, soprattutto di errore: proprio quello che l’intelligenza artificiale nega. Aggrappati alle sicurezze, a coscienza spenta, la vita diventa un fatto essenzialmente e solamente biologico. L’avventura umana è delimitata da precisi confini, oltre i quali tende a disumanizzarsi.
L’uomo d’oggi, sempre più assomigliante a un bambino, ha bisogno di fuggire dal personaggio umano ed identificarsi in un oggetto, in una macchina, in un software, in un protocollo rassicurante, altrimenti deve vivere appieno il tempo, la vita, le emozioni, le sconfitte, la vergogna e, quindi, un peso insopportabile. Meglio semplificare, meglio costruire macchine che facciano al posto nostro e che ci evitino di vivere la vita in prima persona. Noi qui, oggi, non costruiamo macchine, cerchiamo di costruire vita. Costruire vita ci porta nel tempo, nella relazione con l’altro, nelle emozioni e nell’età adulta. La limitatezza del sapere e del fare umano, per colui che costruisce vita, è una risorsa. Chi costruisce in nome del raggiungimento della perfezione non costruisce vita, la distrugge.
L’opera che abbiamo intrapreso è a lunga scadenza. Sì, quello che facciamo sul versante medico, costituire gli studi psicologici, medici, la rete di naturopatia, l’assistenza domiciliare, le farmacie sono nell’oggi, ma la vera opera, il nostro nucleo fondante, è cambiare la modalità di educare, non solo sul piano scientifico, culturale, ma proprio formativo dei ragazzi.
Oggi è il giorno in cui nasce l’ecosistema della Moltitudine
IppocrateOrg è stata la scintilla dell’ecosistema, ha dato l’impulso a tutto questo e sta indicando un modo nuovo di concepire la cura; Origini è stato il primo varco dell’ecosistema. Origini apre alla società intera, parla della meraviglia dell’essere umano, del suo potenziale, di nuove possibilità di vita sul pianeta, di crescita e di organizzazione: casa editrice, scuole parentali, agricoltura, corsi di alimentazione, radicamento sul territorio dell’organizzazione attraverso la costituzione di una rete di referenti territoriali del benessere. La neocostituita Fondazione Ippocrate(stiamo aspettando l’iscrizione all’albo), fondazione in partecipazione in cui possono entrare vari enti, vari soggetti uniti dalla stessa etica e visione, permette di raccogliere fondi per creare un circuito virtuoso, per fornire assistenza gratuita ai più bisognosi, per investire nella ricerca indipendente, educare in maniera indipendente, per rendere partecipi tutti gli io individuali della moltitudine. I volontari di IppocrateOrg, con il duro lavoro di questi anni, o mesi, o giorni per gli ultimi arrivati, sono riusciti a compiere il miracolo: costruire non un condominio, ma una città con le infrastrutture, affinché la gente dentro i condomini abbia di che vivere. Ora bisogna cambiare mente.Abbiamo spesso, ma questo è un condizionamento della società, cercato la luce fuori di noi. È giunto il momento di cercare la luce dentro di noi, aprire il nostro animo all’illuminazione quotidiana. Esiste il nostro intuito? Se l’intuito ci dice che bisogna andare in una determinata direzione, lo dobbiamo mettere da parte? Dobbiamo cancellarlo o dobbiamo ragionare anche con questo aspetto? Questo vale in medicina, vale in comunicazione, grafica pubblicitaria… Se abbiamo imparato che ci sono degli schemi in grafica pubblicitaria non possiamo romperli? Chi ha detto che la comunicazione va fatta in quel modo? Siamo stati formati per fare una comunicazione secondo quegli schemi. Luce da fuori o luce da dentro, intuizione? Per poter vivere davvero bisogna bypassare il nostro connettoma, bisogna bypassare quelle che sono le connessioni neurali classiche che si sono instaurate, bisogna immettere nuove connessioni. E per immettere nuove connessioni vale il principio che non si dà inizio a una nuova vita all’esterno, non si crea un ecosistema nuovo, se non si dà inizio a una nuova vita al nostro interno. Chi vuole essere partecipe nella costruzione di questo nuovo mondo, inoltre, è indispensabile che cominci da subito a pensare, ogni volta che fa qualche cosa, qual è la persona più brava che lo potrà sostituire. Questo è l’atteggiamento se si vuole costruire qualcosa che resti nel tempo. La nostra attenzione deve essere rivolta alle persone che verranno dopo, alle generazioni future e deve essere centrale. Mettetevi in gioco, pensate in quale ambito potreste divenire parte attiva. C’è un mondo di professionisti: medici, psicologi, sanitari, legali, un mondo degli agricoltori biodinamici, biologici, un mondo dell’alimentazione, un mondo di referenti territoriali del benessere, un mondo delle scuole parentali, la Scuola di Ippocrate, un mondo di informazione, che viene portato avanti dai Quaderni di Ippocrate, la casa editrice… basta solo che ognuno attivi una connessione e così facendo crea una nuova rete, una nuova opportunità, crea lavoro. Ecco, noi abbiamo la possibilità di fare tutto questo. So che questo richiede un’apertura d’animo, di mente e di spirito che inquieta.
Sta a voi la decisione.
Mauro Rango-Presidente di Ippocrate org