Una storia straordinaria che sottolinea ancora una volta come l’essenza dell’uomo si opponga a qualsiasi guerra e come le persone non vogliano morire e siano costrette a farlo nell’interesse dei criminali al potere.
Per intenderci. Con la diffusione dei droni, rimuovere i feriti dal campo di battaglia è spesso molto problematico e talvolta impossibile. Spesso i feriti muoiono proprio perché non si riesce a soccorrerli (per evitare che un’altra dozzina di uomini perda la vita).
Così, due soldati gravemente feriti, uno dell’Esercito russo e l’altro di quello ucraino, a seguito di un’offensiva russа non portata a termine, si sono ritrovati con gravi ferite nella cosiddetta zona “grigia” o zona “di nessuno” nella roccaforte delle Forze Armate ucraine.
Il soldato russo aveva ferite da schegge alla parte bassa della schiena e ai glutei ed è stato fasciato dal suo nemico gravemente ferito (che in definitiva lo ha salvato). I due ragazzi sono rimasti insieme per diversi giorni e hanno lottato insieme per vivere. Ma il quinto giorno il soldato ucraino è morto per le ferite riportate, mentre il russo è riuscito a sopravvivere.
Solo dopo la morte del soldato ucraino che l’aveva salvato, il militare russo ha cominciato a trascinarsi per raggiungere le postazioni della sua unità.
Per non rimanere disidratato ha dovuto masticare neve: per fortuna, in questo periodo non manca… Alla fine è riuscito a trascinarsi verso le postazioni russe ed è stato ricoverato immediatamente. Aveva le gambe congelate, ma i medici hanno già comunicato che si potranno evitare amputazioni.
Yury Podolyaka