Vi racconto una mia esperienza personale che non lascia spazio ad alcun dubbio in merito alla religione islamica.
“Sono stato costretto a prendere coscienza dell’estrema difficoltà di definire cosa sia un infedele, per poter scegliere tra Allah o Cristo; anche perché l’Islam è di gran lunga la religione in più rapida crescita nel nostro Paese. Ho partecipato ad un tirocinio annuale di aggiornamento, necessario per rinnovare il mio nulla osta di sicurezza carcerario.
In questa fase si è svolto l’intervento di quattro relatori, rappresentanti rispettivamente delle religioni cattolica, protestante, ebraica e musulmana, con l’intento di spiegare i fondamenti delle rispettive dottrine.
Con grande interesse aspettavo la presentazione dell’Imam.
Notevole la presentazione di quest’ultimo, accompagnata da una videoproiezione.
Terminati gli interventi è iniziato il momento delle domande e delle risposte e quando è stato il mio turno ho chiesto:
“Per favore correggetemi se sbaglio, ma credo di aver capito che la maggior parte degli Imam e delle autorità religiose hanno decretato la “Jihad” (guerra santa) contro gli infedeli in tutto il mondo, e che uccidendo un infedele (che è un obbligo imposto a tutti musulmani), si sarebbero assicurati il posto in Paradiso. Se sì, puoi darmi la definizione di infedele?”
Senza opporsi alle mie domande e senza la minima esitazione, l’Imam rispose:
“Infedele è ogni non musulmano”.
Ho risposto:
“Allora ti assicuro che ho capito bene; gli adoratori di Allah devono obbedire all’ordine di uccidere chiunque non appartenga alla tua religione per guadagnarsi un posto in Paradiso, non è vero?
Il suo viso, che fino ad allora aveva avuto un’espressione piena di sicurezza ed autorità, si trasformò improvvisamente in quello di un ragazzo colto in flagrante con le mani in una zuccheriera!!!
“Esattamente”, rispose in un sussurro.
Ho ribattuto:
“Quindi, confesso che ho difficoltà a immaginare il Papa che dice ai cattolici di massacrare tutti i vostri sostenitori, o il pastore Stanley che dice la stessa cosa per garantire a tutti i protestanti un posto in Paradiso”.
L’Imam ha perso la voce!
Ho continuato:
“Trovo difficile anche per me considerarmi tuo amico, dal momento che tu e i tuoi confratelli incitate i vostri fedeli a tagliarmi la gola!”
In più ho un’altra domanda:
“Seguiresti Allah che ti ordina di uccidermi per ottenere il Paradiso, o Cristo che mi spinge ad amarti affinché anch’io possa accedere al Paradiso, perché Lui vuole che io sia con te?”
In quel momento si sentiva volare una mosca, mentre l’Imam rimaneva in silenzio.
Inutile dire che gli organizzatori e promotori del Seminario di Formazione non hanno particolarmente apprezzato questo modo di trattare il Ministro del culto islamico e di esporre alcune verità riguardanti i dogmi di questa religione.
Nel corso dei prossimi trent’anni, nel nostro Paese ci saranno abbastanza elettori musulmani da poter insediare un governo di loro scelta, con l’applicazione della “Sharia” come legge.
Mi sembra che tutti i cittadini di questo paese e del mondo dovrebbero essere consapevoli di queste righe, ma il sistema giudiziario e i media liberali combinati con la moda malata del “politicamente corretto”, non permetteranno in alcun modo che questo testo venga pubblicato. intensamente.
Per questo chiedo di diffondere questo articolo a tutti i vostri amici via internet. “
Gilbert Collard, cristiano, cittadino francese e avvocato.