“Le nostre relazioni sono storicamente forti. Superano i governi e restano tali indipendentemente dal colore politico”. Giorgia Meloni ha giustificato così l’incontro con Joe Biden, nonostante avesse espresso, fino a non molto tempo fa, il proprio apprezzamento nei confronti delle politiche di Donald Trump. Roma esce, dal vertice alla Casa Bianca, ancora più succube dei desiderata d’Oltreoceano, giustificati sotto le mentite spoglie del pragmatismo presentato come necessario a causa delle emergenze internazionali.
L’Italia continuerà ad appoggiare l’Ucraina
Il presidente del Consiglio ha assicurato al padrone di casa che proseguirà l’appoggio militare, nei confronti di Kiev, ribadendo che la resistenza dei soldati di Volodymyr Zelensky – citiamo testualmente – “allontana una guerra mondiale”. Ha dimenticato però la sua promessa agli italiani, quando era la leader dell’opposizione, secondo cui non avrebbe fornito mezzi bellici, all’attuale beniamino, mantenendo buone relazioni con la Russia. Il voltafaccia dimostra che il nostro Paese non solo è incapace di tutelare la propria sovranità, a discapito delle promesse elettorali di riacquistarla, ma continua persino ad assumere l’atteggiamento ambiguo che ha prodotto un’immagine inaffidabile.
Le incoerenze storiche dell’Italia
Ritorna alla mente la storica definizione del cancelliere tedesco Bernhard Bulow che nel 1902 aveva accusato l’Italia di aver ballato un “giro di valzer”, con Francia e Inghilterra, per rassicurare le due componenti della Triplice Intesa sulle sue intenzioni pacifiche. Tutto questo è avvenuto nonostante la penisola fosse formalmente un membro della Triplice Alleanza, costituita insieme ad Austria e Germania.
Le possibili influenze degli Usa sulle relazioni tra Italia e Cina
L’attuale numero uno di Palazzo Chigi non ha affrontato solo, con l’anziano omologo, le prospettive relative ad una possibile soluzione pacifica della crisi in corso tra Russia e Ucraina. C’è stato anche il tempo per valutare i rapporti con la Cina. Il numero uno della Casa Bianca ha chiesto, seppur non esplicitamente, l’interruzione del Memorandum per la Nuova Via della Seta, stipulato dall’esecutivo di Giuseppe Conte con Pechino. L’intesa commerciale è in via di scadenza e quindi potrebbero esserci pressioni per evitare che venga rinnovata. “Nessuno ci dice come dobbiamo agire”, ha rimarcato la leader italiana davanti ai giornalisti.
Meloni prova a salvare la faccia davanti al proprio elettorato
Alcune fonti però riportano che l’adesione, all’ennesimo diktat a stelle e strisce, potrebbe produrre maggiori sforzi, da parte dell’amministrazione Usa, per fronteggiare il problema dell’arrivo degli stranieri. Consentirebbe inoltre alla stessa Giorgia Meloni di salvare la faccia davanti al proprio elettorato, dimostrando l’apparente risoluzione della questione migratoria.