Decine di migliaia di manifestanti hanno marciato contro la riforma della giustizia che lunedì sarà votata in parlamento. Se approvata, limiterà sensibilmente i poteri della Corte suprema in favore dell’esecutivo
Decine di migliaia di manifestanti hanno marciato sull’autostrada principale di Gerusalemme sabato sera, in un’ultima dimostrazione di forza volta a bloccare la controversa revisione giudiziaria del p****rimo ministro Benjamin Netanyahu.
I manifestanti hanno completato l’ultima tappa di un percorso durato quattro giorni e lungo 70 chilometri, da Tel Aviv al Parlamento israeliano, per accamparsi davanti alla Knesset in vista dello scrutinio in seconda e terza rilettura che comincerà lunedì.
Pesi e contrappesi
Lo scorso dieci luglio il parlamento aveva dato il primo parere favorevole. prima approvazione dei giorni scorsi. Se approvata la riforma porrebbe fine al potere della corte suprema di bloccare le leggi approvate dal governo. Un cambio notevole nell’equilibrio dei poteri, in un Paese che non possiede una carta costituzionale scritta.
Netanyahu e i suoi alleati di estrema destra sostengono che la revisione è necessaria per limitare quelli che, a loro dire, sono i poteri eccessivi dei giudici non eletti. Ma i loro critici sostengono che il piano aggraverà la deriva autoritaria in atto nel Paese.