– Maria Stuarda nel dipinto di Philipe Jaques van Bree prima di andare al patibolo 

Una cinquantina di missive scritte dalla Regina di Scozia, mandata al patibolo dalla cugina sovrana d’Inghilterra Elisabetta, sono state decifrate dagli studiosi dell’università di Kassel e rivelano dettagli inediti della prigionia e del rapimento del futuro re Giacomo 

Durante la sua prigionia in Inghilterra, la regina di Scozia ha scritto delle lettere in codice a vari destinatari, ma la maggior parte di questi documenti erano stati perduti nel tempo e considerati un mistero irrisolto. Ora, uno studio pubblicato sulla rivista Cryptologia, condotto dagli scienziati dell’Università di Kassel, ha identificato e svelato il contenuto degli scambi epistolari. Il gruppo di ricerca, guidato da George Lasry, Norbert Biermann e Satoshi Tomokiyo, ha individuato le lettere nella Biblioteca nazionale francese, compreso il sistema di cifratura e ricostruito il significato degli scambi.

Il lavoro ha permesso al team di analizzare 57 lettere, 50 delle quali erano finora sconosciute agli storici. Realizzate tra il 1578 al 1584, le corrispondenze di Maria Stuarda raccontano dettagli affascinanti sulla sua prigionia. La maggior parte delle missive è indirizzata a Michel de Castelnau de Mauvissiére, l’ambasciatore francese in Inghilterra e sostenitore della sovrana scozzese.

“Abbiamo decifrato codici segreti di re e regine in precedenza – sostiene Lasry – ma questo lavoro è stato assolutamente affascinante, perché comprendeva numerosi scritti inediti e perché l’autrice ha svolto un ruolo fondamentale nella storia. Queste scritture rappresentano un corpus voluminoso su Maria Stuarda, per un totale di 50 mila parole, che getta nuova luce sui suoi anni di prigionia in Inghilterra”.

Considerata una delle figure storiche più importanti del XVI secolo, Maria fu la prima nella linea di successione al trono inglese dopo sua cugina Elisabetta. Considerata una minaccia dal trono inglese, la sovrana venne imprigionata per 19 anni e giustiziata a 44 anni con l’accusa di cospirazione nei confronti di Elisabetta.

Durante la reclusione, Maria scambiava missive e lettere con i suoi alleati. I ricercatori hanno scoperto che la corrispondenza era già attiva nel 1578. Utilizzando tecniche computerizzate e manuali, gli autori hanno decodificato i testi, evidenziando gli sforzi della sovrana per mantenere i legami con il mondo esterno.

Tra i temi chiave che emergono dalle lettere, si evince la sopportazione delle proprie condizioni, le trattative di negoziazione intraprese con Elisabetta, la sfiducia e l’animosità nei confronti del maestro di spionaggio Sir Francis Walsingham e il conte di Leicester Robert Dudley. Nelle parole di Maria si evince inoltre l’angoscia per il rapimento di James (futuro re Giacomo I d’Inghilterra), avvenuto nell’agosto del 1582.

“Questa è la scoperta più significativa su Maria nell’ultimo secolo – commenta John Guy, autore della biografia della sovrana che ha ispirato un lungometraggio di Hollywood – mi sono sempre chiesto se un giorno gli originali scambi epistolari sarebbero venuti alla luce. Sono davvero entusiasta”. I ricercatori precisano che potrebbero mancare dei testi all’appello, per cui sarà necessario continuare a cercare i testi. “Abbiamo fornito solamente una prima interpretazione delle lettere – conclude Lasry – un’analisi più approfondita da parte degli storici potrebbe portare a una migliore comprensione degli anni di prigionia della sovrana”. 

FONTE

Di the milaner

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