Questo perché l’obiettivo di Vladimir Putin, secondo l’intelligence di Berlino, non è solo l’Ucraina: con l’invasione da parte delle truppe russe, il capo del Cremlino ha compiuto “una dichiarazione di guerra al mondo democratico liberale”
Il conflitto in Ucraina è un “game changer” globale, nel quale non si possono escludere sviluppi che comprendano “minacce dirette alla sicurezza interna del nostro Paese”. E tra gli scenari presi in considerazione dagli 007 tedeschi, vi è anche l’esecuzione di “omicidi” in Germania, diretta conseguenza del fatto che sarebbe “calata la soglia di inibizione per le operazioni dei servizi segreti russi”.
Tutto questo perché l’obiettivo di Vladimir Putin non è solo l’Ucraina: con l’invasione da parte delle truppe russe, il capo del Cremlino ha compiuto “una dichiarazione di guerra al mondo democratico liberale“.
Per lanciare il loro grido d’allarme, i capi dei tre principali servizi d’intelligence tedeschi hanno utilizzato l’unica audizione pubblica dell’anno al Bundestag (di norma si svolge a porte chiuse), in cui non solo sono state presentate le analisi compiute dal Bnd (Bundesnachrichtendienst, il servizio segreto esterno), dal BfV (l’ufficio per la difesa della Costituzione, ossia gli 007 ‘interni’ e dal Mad (l’intelligence militare) alla luce del confitto in Ucraina, ma anche esposti i possibili scenari.
“Una rivalita’ sistemica è diventata un aperto conflitto”, ha spiegato ai deputati tedeschi il capo del BfV, Thomas Haldenwang. È proprio quest’ultimo, come riferisce lo Spiegel, a parlare di “conseguenze dirette sulla sicurezza interna”, ricordando vi sarebbero ancora molti agenti segreti della Russia nel Paese, nonostante che lo scorso aprile Berlino avesse “espulso 40 spie russe”.
È il settimanale amburghese a ricordare in proposito l’omicidio al Kleiner Tiergarten di Berlino – compiuto in pieno giorno nell’agosto del 2019 – di un cittadino georgiano che aveva combattuto a fianco dei ribelli ceceni: una vera e propria esecuzione, per il quale si è puntato l’indice sui servizi segreti russi, come emerse in primo luogo da un reportage dello stesso Spiegel realizzato insieme ai siti d’informazione Bellingcat e The Insider.
Per quanto riguarda l’attacco della Russia all’Ucraina, “non è stata una sorpresa”, ha spiegato il capo del Bnd Bruno Kahl, dato che i suoi agenti avevano “da anni” avvertito circa la possibilita’ di un ricorso alla forza da parte russa: anche se la testata tedesca ricorda come i servizi tedeschi prima del conflitto si fossero espresse in maniera decisamente meno esplicita rispetto ai colleghi americani o britannici.
Kahl richiama l’effettiva possibilità – riferisce sempre lo Spiegel – dell’utilizzo di ordigni nucleari su ordine di Putin, anche se non vi sarebbero ad oggi indicazioni specifiche in questo senso: nondimeno non si esclude che i russi “possano ricorrere ad armi atomiche ‘sub-strategiche”, cosi’ il numero uno dei servizi segreti ‘esterni’ della Germania, con l’obiettivo di imporre a Kiev “una pace sotto dettatura”, dato che finora Mosca non avrebbe mostrato alcuna “disponibilita’ al compromesso” in eventuali negoziati tra le parti.
Un fronte importante è anche quello della cyber-sicurezza: come riferisce Haldenwang, il BvF ha “aumentato il numero degli agenti” impegnati nel controspionaggio e nella difesa dagli attacchi hacker. Questo anche alla luce del fatto che probabilmente vi è ancora un grande numero di ‘illegali russi’ che vivono in Germania sotto “identita’ false”.
Haldewang ha anche aggiunto che il servizio da lui diretto stia monitorando anche “cosiddetti influencer e politici che praticano la disinformazione a favore del Cremlino”: tra le fake news che verrebbero diffuse tramite i social media, spicca anche quella per cui nelle biblioteche tedesche “si bruciano libri per scaldarle nel prossimo inverno”. Notizie, cosi’ il capo del BfV, “completamente inventate”. Ma è anche cosi’ che si combattono le guerre del nuovo millennio.