Ho visitato la mostra fotografica sulle Architetture Rurali nelle Valli degli Artisti dei Laghi organizzata da APPACUVI al Teatro Sociale di Castiglione, ho apprezzato le bellissime foto in bianco e nero, scatti davvero pregevoli, e ho trovato due paginette attaccate su una parete del teatro che vi voglio proporre. Il piccolo Teatro di Castiglione è delizioso, una bomboniera dai contenuti segreti. Immagino quanta emozione avranno provato i vari attori e cantanti lirici che si sono alternati sul palco nel 1800. Il restauro del teatro è stato realizzato dai professionisti dell’Accademia di Brera Franco Cheli e Sabrina Capraro entrambi scenografi ci hanno messo mano alcuni anni or sono.
Ecco l’articolo di Gabriele Pagani di cui vi ho parlato, è davvero molto interessante.
“ Andare a teatro, oggi, rappresenta per chi vive la città, un modo un po’ snob o vagamente originale per passare una serata diversa. Desta pertanto una certa sorpresa scoprire che, in un passato non molto lontano, il teatro era lo spettacolo di massa e, se ciò lo si può attribuire in parte al fatto che il cinema non era ancora prepotentemente affermato, si rimane tuttavia colpiti dalla disponibilità che in certe zone ed in certi paesi si aveva con questa forma d’arte.
La Valle Intelvi pur non essendo una plaga ricca, ebbe per il teatro un vero e proprio culto tanto è vero che agli inizi del secolo scorso quasi tutti i paesi disponevano di un locale adibito a teatro e alle rappresentazioni la partecipazione degli abitanti era massiccia.
Castiglione aveva una tradizione brillantissima e le sue rappresentazioni richiamavano numerosi spettatori dei paesi vicini. Le compagnie che recitavano erano quasi sempre formate da abitanti del paese stesso in un’epoca in cui si riconosce al teatro una forma insostituibile di educazione e partecipazione per il suo messaggio vivo e immediato.
Scopriamo così che i nostri padri avevano già fatto propri molti dei principi oggi abusati da “soldoni” che si occupano di comunicazione e indagano sul malessere della società moderna.
con queste brevi note vogliamo rendere omaggio ai nostri padri mentre andiamo ad illustrare qualche opera che fu rappresentata a Castiglione ed in un caso, elencheremo anche gli attori, così qualcuno potrà scoprire tra gli attori i propri nonni o qualche parente.
Vogliamo stimolare l’interesse dei giovani del paese perché, chissà, tentino di rinverdire una gloria passata ma certamente ripetibile.
Il 25 febbraio 1906 a Castiglione si rappresenta la Gazza Ladra e il 17 agosto 1907 ebbero luogo, dice il giornale della Valle Intelvi, due commedie per le quali volontari e improvvisati artisti avevano faticato tutta la settimana “Le Tentazioni” in un atto di Mariani e Patatrac, brillante commedia pure di un atto di Giovanni Salvestro.
Sullo stesso giornale troviamo che domenica 26 luglio 1908 un gruppo di dilettanti farà una serata al teatro sociale rappresentando “ Il lupo della montagna” bozzetto drammatico in un atto e il 24 dicembre 1908 si rappresenta il dramma in cinque atti “I misteri di un generale ovvero “la vivandiera del reggimento” attore Barry Nini. Il 6 gennaio 1909 viene rappresentato il dramma storico in quattro atti “Marine tu door e la regina d’Inghilterra” seguito da alcune romanze cantate dalla signora Rocchi. il seguente 24 gennaio la società locale rappresenta il dramma in cinque atti “I due carnefici di Londra” e per finale una brillantissima farsa milanese ci fermiamo qui.
Come si vede il canovaccio era rispettato, al dramma seguiva proprio come si usava una volta, la farsa. Il teatro era in fondo una delle tante tradizioni che si sono pese …. erano gli emigranti stessi che ritornati alle loro case vi si dedicavano e con onore. Era quello un mondo semplice lontano un po’ ovattato, povero ma genuino…però non tutti questi valori sono andati persi nelle nostre valli, difatti Castiglione da qualche anno riesce ad offrire, facendo la gioia soprattutto dei non più giovani, qualche pomeriggio e qualche serata di sincera serenità.”
Gabriele Pagani