L’Italia ha smesso di fare figli come un tempo già dal 1980 quando il tasso di fecondità era pari a 1,68 figli per donna. La società stava già cambiando allora. Siamo passati da un Paese fondato sulla famiglia tradizionale e sui valori della cristianità ad uno liberale nel quale divorzio e aborto erano già divenuti dei “diritti”, secondo la distorta concezione ideologica che si è affermata dalla rivoluzione francese in poi. Siamo cambiati, in peggio, ed è questa la ragione per la quale abbiamo smesso di fare figli. Per uscire dal deserto demografico occorre abbeverarsi alla fonte delle nostre tradizioni. Uscire dall’euro e ricostruire l’industria pubblica è certamente imprescindibile, ma lo è ancora di più recuperare la nostra identità storica e morale. Se torniamo ad essere noi stessi, torneremo a crescere e a prosperare come un tempo.
La fotografia dell’ISTAT per ciò che riguarda le nascite è quella dell’inverno demografico. Il numero di figli per donna è fermo alla misera media di 1,25 per donna. Da 8 anni ormai andiamo incontro alla contrazione demografica. Diminuiamo, e non aumentiamo. I media mainstream e i vari istituti economici dal canto loro continuano a dire che occorre una ripresa della nascite, quando sono stati loro per primi ad appoggiare quelle politiche neoliberali che di fatto hanno reso una impresa titanica la formazione di una famiglia. C’è poi un altro aspetto da far notare che probabilmente è anche più importante di quello economico.
Fonte:il Tempo