Riconosci il corso raffigurato in questo dipinto ottocentesco? Siamo nel cuore di Porta Orientale,
in quell’asse viario che da sempre viene considerato
uno dei più eleganti della città e che, dalla seconda metà
del Settecento, diventò anche il luogo privilegiato di passeggiate e ritrovo della nobiltà milanese; e dove
il passaggio dei carri del “Carnevalone” – qui raffigurati – regalava uno spettacolo sfavillante.
Due secoli prima, «ai tempi del Borromeo, il Carnevale veniva prolungato alla prima domenica di Quaresima, che ovviamente diveniva il giorno di maggior baldoria. Al fine di porvi un freno il cardinale decretò per quella festività tante pubbliche preghiere e sacre funzioni da non lasciare spazio per alcun divertimento, compreso il tradizionale “corso mascherato”. Ne scaturì un coro di proteste, specie tra
i nobili e i ricchi mercanti, ma il presule tenne duro. Allora costoro spedirono a Roma due ambasciatori i quali,
già che c’erano, esposero al Santo Padre altre lagnanze della cittadinanza contro l’eccessivo rigorismo di San Carlo. Ufficialmente gli ambasciatori non ottennero nulla, ma pare che, da allora, il “santo di ferro” si mostrasse un po’ più comprensivo. “Oh che sant’uomo! Ma che tormento!”, avrebbe borbottato Don Abbondio…»
Bruno Pellegrino
Porta Orientale
176 pagine illustrate a colori – € 25,00
Un libro da non perdere – con uno straordinario apparato iconografico – per chi ama perdersi fra le meraviglie
(anche minute) della città di Milano.
Bruno Pellegrino, “meneghinologo” appassionato,
racconta le sue passeggiate nel sestiere di Porta Orientale – che, ancora nell’Ottocento, riuniva gli attuali territori delle Porte Venezia, Monforte e Vittoria (già Tosa) – invitandoci a fare un sorprendente viaggio nel tempo.
Storia (e storie) di Milano
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