Tra fretta, amarezza e rabbia per la repentina proroga dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, approvata in un fulmineo Consiglio dei Ministri nel tardo pomeriggio di martedì’ 14 dicembre, e l’apprensione per l’allungamento delle restrizioni imposte dal decreto 172 sul Super Green Pass e vaccini obbligatori a nuove categorie (operatori scolastici, polizia, vigili del fuoco e volontari del soccorso, forze armate), è passata assolutamente in sordina l’assegnazione di un nuovo incarico al generale dei vaccini che fa preludere l’avvento di una dittatura militare in Italia.
Non solo il generale Francesco Paolo Figliuolo resta commissario straordinario all’emergenza Covid e, grazie al decreto sulla proroga dello stato d’emergenza fino al 31 marzo, vede confermati tutti i suoi poteri in tale mansione come voluto dal premier Mario Draghi.
Il capo del Dipartimento della Protezione civile e il Commissario straordinario “adottano anche ordinanze finalizzate alla programmazione della prosecuzione in via ordinaria delle attività necessarie al contrasto e al contenimento del fenomeno epidemiologico da Covid-19”.
Ma l’alto ufficiale degli alpini Figliuolo è stato anche nominato alla guida del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi) durante la stessa seduta del Consiglio dei ministri che ha approvato all’unanimità la nomina proposta dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Guerini ha infatti un trascorso tra le Penne Nere. Ha prestato il servizio militare obbligatorio dal giugno 1991 al marzo 1992 presso il Battaglione Alpini “Edolo” a Merano e, successivamente, presso il Reggimento Artiglieria a cavallo a Milano. Si è congedato idoneo al grado di Sergente di complemento.
FIGLIUOLO POTRA’ GESTIRE ANCHE LE RISORSE DEI CARABINIERI
«Il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) nasce come effetto della legge n. 25 del 18 febbraio 1997 di ristrutturazione dei vertici delle Forze Armate che pone il Capo di Stato Maggiore della Difesa in posizione sovraordinata rispetto ai Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate, alle dirette dipendenze del Ministro della Difesa, quale responsabile dell’Organizzazione militare ed in particolare della pianificazione, della predisposizione e dell’impiego delle Forze Armate nel loro complesso» si legge sul sito ufficiale del Ministero della Difesa sotto la voce “Covi”.
«Tale legge ha conferito al Capo di Stato Maggiore della Difesa, non più “primus inter pares”, il ruolo di guida dello strumento militare nel suo insieme, nella duplice veste di Capo di Stato Maggiore in quanto tale (CHOD) e di Comandante in Capo (CINC). Per l’esercizio di tali funzioni si avvale di due organismi paritetici: lo Stato Maggiore della Difesa (SMD) e il COVI» aggiunge il dicastero competente sulle forze armate.
Quest’ultimo è lo strumento mediante il quale il Capo di Stato Maggiore della Difesa è in grado di esercitare la sua determinante funzione di Comandante Operativo delle Forze Armate, sempre secondo il sito ufficiale di Palazzo Baracchini a Roma
Ma, appena nelle prossime ore sarà pubblicata la nomina sulla Gazzetta Ufficiale, Figliuolo assumerà il comando nella gerarchia operativa militare di Esercito, Marina, Aeronautica e soprattutto Arma dei Carabinieri, cui sono deputati i controlli sul rispetto delle normative, restrizioni e divieti sul Covid con il contributo dei comandi NAS (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) e NIL (Nucleo Ispettorato Lavoro).
Ciò significa che spetterà a lui disporre l’impiego di risorse militari per presidi, ordine pubblico o eventuali massive operazioni di controllo qualora i prefetti dei capoluoghi, il Ministero dell’Interno o quello della Difesa avanzino specifiche richieste in tal senso.https://www.gospanews.net/2021/12/14/vaccini-covid-presto-pure-ai-neonati-diktat-di-pediatri-sip-fimp-e-medici-sponsorizzati-da-gsk-pfizer-di-gates/
Pertanto sul campo sarà probabilmente più strategico del Capo di Stato Maggiore della difesa, oggi l’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, cui comunque dovrà fare riferimento.
E conferisce un senso sinistro alle parole di un’intervista di Figliuolo pubblicata oggi su La Stampa: «Natale sicuro, ecco il piano. Pronti a vaccinare entrando casa per casa». Il commissario straordinario ha anche aggiunto che sono: «disponibili subito 1,5 milioni di dosi per i bambini, credo molto nel ruolo dei pediatri»
IL GENERALE SOTTO IL COMANDO DI MATTARELLA
In pratica, sul piano logistico-operativo nella gestione dei militari, il generale Figliuolo dipenderà dal Ministro della Difesa e soprattutto dal Consiglio Supremo di difesa, un organo di rilevanza costituzionale preposto all’esame dei problemi generali politici e tecnici attinenti alla sicurezza e alla difesa nazionale.
Il Consiglio è presieduto dal Capo dello Stato ed è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai Ministri per gli affari esteri, dell’interno, dell’economia e delle finanze, della difesa e dello sviluppo economico e dal Capo di stato maggiore della difesa che dimora era anche comandante COVI ma con la nomina di Figliuolo sarà a lui inferiore.
Il Consiglio supremo di difesa è il principale strumento attraverso il quale il Capo dello Stato acquisisce circostanziate conoscenze degli orientamenti del Governo in materia di sicurezza e difesa, per poter svolgere adeguatamente il complesso ruolo di equilibrio e garanzia attribuitogli dalla Costituzione. Più in generale, il Consiglio costituisce sede istituzionale permanente per la discussione e l’approfondimento multidisciplinare delle problematiche relative alla sicurezza ed alla difesa» si legge sul sito ufficiale della Presidenza della Repubblica.
«In altri termini, il Consiglio supremo di difesa è strumento di dialogo e di confronto preventivo tra i responsabili dell’indirizzo politico in materia di difesa nazionale: attraverso esso i suoi componenti possono concorrere a definire criteri per il migliore esercizio delle rispettive singole competenze».
In poche parole il generale Figliuolo farà riferimento anche al Presidente del Consiglio Draghi in qualità di commissario straordinario per l’emergenza Covid e al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini per le questioni di logistica militare e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per quelle di sicurezza nazionale.
Viene dunque il sospetto che il Governo sia prossimo ad estendere i vaccini obbligatori dagli operatori della sanità e da quelli menzionati all’inizio tra cui proprio i militari e i poliziotti anche all’intera popolazione seguendo l’esempio annunciato dell’Austria, ipotizzato dalla Germania e già adottato da Turkmenistan, Indonesia e Micronesia, magari esentando dal mandato gli under 18 come ha fatto il governo di Ashgabat, capitale turkmena.
Ciò è ipotizzabile anche alla luce della proposta del presidente della Commissione Europea di ignorare il Codice di Norimberga ma potrebbe essere attuato ancora più facilmente se l’European Medicines Agency (EMA), seguendo l’esempio contestato della Food and Drug Administration americana, rilasciasse la piena e definitiva autorizzazione al siero genico a base di RNA messaggero Comirnaty.
vaccino è infatti ancora sperimentale per uso di emergenza nell’Unione Europea, prodotto dalla Pfizer (con Biontech) che ha ottenuto tale beneficio grazie alla volontà del presidente Joe Biden, finanziato dalla stessa Pfizer con un contributo da 2,2 milioni di dollari alla campagna elettorale del Democratic Party.
IL DECRETO DI PROROGA MANTIENE DIVIETI E SUPER GREEN PASS
Il decreto legge si compone di 11 articoli e proroga tutte le misure legate all’emergenza. Viene prorogato fino al 31 marzo anche il Super Green pass in zona bianca. Lo prevede una norma del decreto approvato oggi in Consiglio dei ministri.
Ad oggi il Green pass rafforzato è in vigore fino al 15 gennaio ma il decreto stabilisce che nelle zone bianche fino al 31 marzo 2022 dovrà essere usato per le attività che sono oggetto di limitazioni in zona gialla. Questo vuol dire che resteranno precluse ai non vaccinati attività come i ristoraranti al chiuso. Cinema ecc
Il Cdm non ha approvato alcuna misura che contempli obbligo di utilizzare mascherine all’aperto. Ma in compenso la stanno già adottando procuratori e sindaci in varie zone d’Italia.
La proroga dello stato d’emergenza fa slittare al 31 marzo la possibilità di limitare gli spostamenti delle persone, “su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso”: dalla chiusura di strade e parchi, cinema e teatri, allo stop alle cerimonie, fino al lockdown e alla quarantena “ai soggetti che hanno avuto contatti” a rischio. La bozza prevede anche la proroga della norma che stabilisce i criteri per le zone bianca, gialla, arancione e rossa.
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