I nodi vengono al pettine e per Giuseppe Conte e Roberto Speranza potrebbero arrivare guai. L’accusa, ben 2099 pagine, arriva dai familiari delle vittime del coronavirus. Il faldone, contenente numeri, documenti, ricostruzioni, inchieste giornalistiche e indagini legali, sarà presentato dagli avvocati dell’azione civile stamattina 8 luglio al Tribunale Civile di Roma. Si tratta di 70 nuclei, tra parenti delle vittime della prima/seconda/terza ondata, che si sono affidati al pool di legali guidati da Consuelo Locati. L’obiettivo è quello di ricevere dal governo il riconoscimento di un danno subìto che ammonta a 100 milioni di euro.
All’interno delle pagine tre sezioni: le accuse contro il governo (Conte II) e il ministero della Salute, quelle contro la Regione Lombardia e le cronache di come le vittime sono cadute nelle valli tra Bergamo e Brescia.
I legali accusano – come riporta Il Giornale – le istituzioni di “atti omissivi o commissivi in violazione di legge e disposizioni normative nazionali e sovranazionali”. In particolare nel mirino ci finiscono l’ex presidente del Consiglio e il titolare del dicastero della Salute. Tra le motivazioni il mancato aggiornamento del piano pandemico e la decisione di non applicare quello, benché obsoleto, del 2006.