Lampedusa al collasso e l’Italia pure.
Venti barche partite, una delle quali intercettate dalla Guardia costiera della Libia mentre tutte le altre sono riuscite ad arrivare a destinazione, ovvero sull’isola di Lampedusa. Dove nel giro di sole 24 ore sono arrivati ben 2.128 migranti, gli ultimi 635 a bordo di quattro imbarcazioni che hanno chiesto aiuto per ore al centralino di soccorso Alarm Phone, come riportato da Repubblica. Con la situazione ormai ampiamenti fuori controllo, l’hub locale al collasso, e con gli sbarchi che potrebbero non essere ancora finiti.
Sulle imbarcazioni arrivate a Lampedusa c’erano soprattutto africani, asiatici, pakistani, siriani. Quasi tutti partiti dalle spiagge della Libia al confine con la Turchia, dove da tempo ormai i trafficanti si muovono aggirando i controlli delle autorità e organizzando viaggi della speranza. Nonostante l’isola sia abituata, ormai, a gestire emergenze di questo tipo, il numero altissimo di sbarchi ha portato a una situazione ai limiti dell’impossibile.
Per cercare di aiutare l’isola, il ministero degli Interni ha approntato un piano di trasferimenti per allegerire la pressione, visto che a causa del numero eccessivo di arrivi molte persone, tra cui donne e bambini, sono stati costretti a dormire all’aperto. 300 migranti, dopo aver effettuato il tampone, sono stati trasferiti su una nave quarantena arrivata da Trapani, altri saranno portati nelle prossime ore in alcuni centri in Sicilia. Un’emergenza che ha aperto delle crepe anche nella maggioranza del governo Draghi, dove non mancano le tensioni.
Matteo Salvini, che pure del governo Draghi è azionista di maggioranza, ha chiesto un incontro con il premier: “È necessario un faccia a faccia, con milioni di italiani in difficoltà non possiamo pensare a migliaia di clandestini”. Il ministro degli Interni Lamorgese ha a sua volta annunciato un confronto con il presidente del Consiglio, con la possibilità di istituire una cabina di regia.