Servirà a curare la malattie ma anche a “scaricare e caricare pensieri”. Ecco come il miliardario visionario pensa di trasformare la mente umana (entro 4 o 5 anni)

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ELON MUSK

Questo articolo è del 2017, sono trascorsi esattamente 4 anni e la sfida di Musk potrebbe diventare il nostro peggiore incubo.

Un minicomputer che piloti il nostro cervello: l’idea apparentemente peregrina potrebbe diventare realtà in un futuro non troppo lontano. Dopo aver puntato su pagamenti online, autoelettriche e settore aerospaziale, Elon Musk pensa all’innovazione più spinta: un microchip per la corteccia celebrare, in grado “caricare e scaricare pensieri”. 

Secondo quanto scrive il Wall Street Journal che cita fonti anonime, il miliardario visionario dietro a PayPal, Tesla e SpaceX, starebbe per presentare al mondo la start up ‘Neuralink‘, società che si occuperebbe di realizzare piccoli elettrodi da impiantare nel cervello. Per il momento Musk tace ma a confermare l’esistenza del gruppo è Max Hodak, fondatore di Transcript, azienda di robotica.  Neuralink è ancora nella fase embrionale e c’è ancora molto lavoro da fare prima di poterla presentare ufficialmente, ha detto Hodak, che partecipa al progetto. E Neuralink potrebbe ricevere fondi anche da Founders Fund, venture capital fondata da Peter Thiel, amico e cofondatore insieme a Musk di PayPal.

La nuova tecnologia avrebbe innanzitutto scopi teraupetici: dovrà servire cioè a curare malattie. L’obiettivo però è anche quello di potenziare le funzionalità cerebrali (inserire e scaricare dati), in modo da reggere la concorrenza dell’intelligenza artificiale (i robot per intenderci) ed evitare – scrive il WSJ – “che l’umanità venga sottomessa dalle macchine”. 

In un tweet dell’agosto del 2016 Musk aveva parlato di “progressi” in questo settore, accennando a una possibile iniziativa. 

Non è l’unico a soggetto interessato a lavorare su uno sviluppo artificiale del cervello: esiste Kernel, startup finanziata con 100 milioni di dollari da Bryan Johnson, fondatore di una società di pagamenti online. Anche in questo caso si punta a combattere le malattie, per poi iniziare a trasformare il cervello. Non è una novità, infine, che anche la Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa), l’agenzia del dipartimento della Difesa Usa che si occupa di tecnologia, stia studiando programmi di interfaccia uomo-macchina da impiantare.

aprile 2021

Il macaco Pager riesce a giocare a Pong pensando di muovere la bacchetta del gioco, quindi senza usare le mani. Merito del chip wireless N1 Link, che in futuro potrebbe aiutare le persone disabili o paralizzate a riottenere alcune abilità motorie.

Neuralink, la società di Elon Musk di neurotecnologie, ha mostrato il video di un macaco che gioca a Pong senza usare le mani, servendosi invece di un’interfaccia corticale wireless impiantata nel suo cervello per spostare le bacchette del videogioco.

A febbraio, Elon Musk aveva suscitato scetticismi, polemiche e interesse dopo aver detto su Clubhouse che la sua società Neuralink aveva applicato un chip Link su un scimmia per farla giocare a MindPong, cioè una versione di Pong da poter giocare con la mente.

Neuralink ha impiantato un chip nel cervello di una scimmia per farla giocare ai videogiochi. Musk: “Sembra felice

Oggi sappiamo che quel primate si chiama Pager, ed è un macaco di nove anni che in effetti è capace di giocare a Pong con il pensiero sfruttando l’impianto neurale wireless N1 Link. Neuralink lo ha mostrato in un video.

Non è un esperimento fine a se stesso, ma fa parte del processo di studio e sviluppo della tecnologia Link che intende aiutare le persone con disturbi neurologici e disabilità attraverso un impianto neurale wireless poco invasivo che permetterebbe loro di riavere alcune abilità, anche motorie.

Giocare a Pong con la mente, e con un chip neurale wireless

Nel video il protagonista è Pager – che in realtà potrebbe non essere lo stesso citato da Musk perché l’impianto gli è stato applicato sei settimane fa. Nel dettaglio, gli sono stati impianti due Link, uno nella corteccia motoria sinistra e un altro nella corteccia motoria destra, e più specificamente nelle aree del cervello che controllano le mani e le braccia.

Il chip è lo stesso N1 Link con capacità di trasmissione wireless impiantato nel 2020 nel cervello di alcuni maiali per registrare i segnali tattili mentre esploravano l’ambiente circostante con il muso. Il chip N1 Link è un dispositivo di registrazione neurale e di trasmissione dati dotato di 1.024 elettrodi.

Pager ha imparato a interagire con un computer, attraverso il quale, spostando un cursore su un quadrato illuminato in arancione riceve da una cannula un gustoso frullato alla banana. Nel mentre, i ricercatori di Neuralink hanno letto le attivazioni dei neuroni della corteccia motoria di Pager legati al movimento del braccio e della mano proprio grazie al chip neurale wireless.

Hanno quindi costruito un modello di attività neurale. Di fatto, hanno calibrato un decoder che è in grado di prevedere la direzione e la velocità di un movimento imminente o previsto.

Queste previsioni possono fare molto di più, perché i ricercatori possono usarle per controllare, in tempo reale, i movimenti del cursore di un computer, oppure di una bacchetta di Pong: proprio come si vede fare a Pager.

Dal punto di vista tecnico, Neuralink spiega che il chip Link amplifica e digitalizza la tensione registrata da ciascuno dei suoi 1024 elettrodi. Si tratta di tensioni piccolissime che contengono la firma dell’attività dei neuroni.

Il Link analizza quindi quelli che in termine tecnico sono gli algoritmi di spike sorting, che distinguono con chiarezza le attività dei neuroni dal resto del rumore elettrico. Gli spike (conosciuti in italiano come “potenziali di azione”) vengono poi aggregati e conteggiati una volta ogni 25 ms per ognuno dei 1.024 canali.

Allo stesso tempo, ogni 25 ms il chip Link trasmette i conteggi aggregati via Bluetoothun a un computer che esegue un software di decodifica personalizzato.

Il futuro del chip sugli esseri umani

Nel futuro di Neuralink e dei suoi chip N1 Link c’è il desiderio di usare le previsioni di movimento, studiate anche attraverso il macaco Pager, per offrire la possibilità alle persone affette da paralisi di muovere un cursore su uno schermo con il solo pensiero, oppure di digitare messaggi di testo, o più semplicemente di videogiocare.

Neuralink si spinge anche oltre, immaginando il Link usato per ripristinare anche la mobilità fisica, ottenuta leggendo i segnali nel cervello e usandoli per stimolare i nervi e i muscoli del corpo, permettendo così alla persona di controllare di nuovo i propri arti.

UN FUTURO CHE POTREBBE AVERE ASPETTI AGGHIACCIANTI

Naturalmente gli studi e le realizzazioni di Neuralink possono portare grandissimi benefici in campo medico e questo è senza dubbio positivo, ma chi assicurerà gli esseri umani che simili scoperte siano destinate solo al bene e non ad una sottomissione generale dei popoli da parte di pochi eletti.

Alcune fatti accaduti in quest’ultimo anno impongono cautela: una pandemia che sembra fatta proprio per bloccare il mondo, sieri genici adibiti a vaccini, ora addirittura palesemente dotati di microchip… Saremo pronti a controllare una evoluzione del genere? Chi tirerà le fila di questo controllo totale sul cervello umano? Questo è il grande dilemma che si pongono i popoli del mondo davanti all’ipotizzato grande reset che potrebbe renderci tutti schiavi.

CHIP E MICROCHIP DEL PROGETTO MONDIALE
STA AVANZANDO…Ora capite ciò che diciamo da tantissimo tempo sui microchip e perché ora è così necessario il 5G!

Un progetto che in molti conoscono da sempre, dal momento in cui è stato programmato.

Ricordiamo gli scopi:
Governo mondiale.
Esercito mondiale.
Moneta unica mondiale digitale
Controllo totale sull’essere umano che include telecamere, tracciamenti, contact tracing, braccialetti elettronici, microchip sottocutaneo.
Razza unica
Blue beam
In questa Rivoluzione Industriale 4.0 hanno messo le basi per nuove tecnologie con
Nanotecnologie
Genetica
Robotica
Intelligenza artificiale
Il “virus” continuerà fino a che non hanno dato vita a tutti questi obiettivi e se tutti noi non facciamo qualcosa per opporci ai loro scopi, quello che è dell’essere umano, non rimarrà altro che un vago ricordo lontano.

fonti

Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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