Le fabbriche che producono i vaccini non riescono a far fronte alle richieste che ricevono da tutto il mondo, l’Italia è in difficoltà e l’Europa anche.
Mettersi a produrre i vaccini in Italia è di certo una buona idea anche guardando al futuro visto che le vaccinazioni saranno annuali, il problema sono i tempi, almeno 6 mesi per partire con la produzione, e i denari iniziali per acquistare i vari brevetti. Gli accordi non saranno facili.
Nel frattempo continuiamo con le chiusure parziali o totali, con le zone rosse, gialle e arancio, senza consentire una ripresa reale del nostro sistema produttivo, dell’istruzione, del commercio con conseguenti gravissimi danni anche psicologici gravi per gli Italiani.
Assodato che il Covid 19 si cura, soprattutto se le cure sono tempestive, che le varianti esistono (come per le influenze annuali) e esisteranno sempre, la scelta più logica sarebbe l’attivazione immediata delle cure domiciliari, il relativo aggiornamento dei protocolli per consentire l’uso di farmaci più idonei (NO Tachipirina -come previsto ora- SI Aspirina) e dei supporti diagnostici per i medici di base e gli infermieri. Le famose USCA non dovrebbero essere un miraggio come ora, ma una realtà territoriale efficiente.
Tutto questo potrebbe veramente risolvere la situazione nel giro di pochissimo tempo, sempre ammesso che il Governo abbia questo intendimento.
Manuela Valletti