La crisi del nostro Governo si è aperta ufficialmente con le dimissioni di Conte. Ma sarà ancora lui il premier e lo sarà per la terza volta cambiando sempre la maggioranza?
Il nodo pare essere sempre quello di Italia Viva, Renzi si è messo di traverso in aula, ha di fatto causato la caduta del governo Conte Bis e quindi sarà davvero difficile che si accodi alla maggioranza che ha appena lasciato.
Se come pare le questioni poste sul tavolo da Renzi sono i fondi del Recovery Plan (ben 208 miliardi di euro), il loro utilizzo concreto e non la fantasia che da sempre Conte racconta agli italiani con il suo…“faremo- dobbiamo fare- si dovrà fare” che poi non si concretizza in nulla, sarà difficile che Conte torni alla guida del governo, perchè non c’è solo Conte e questo lo hanno detto un po’ tutte le forze politiche.
I denari da far fruttare sono tantissimi e il nostro Paese non potrà tramutare i miliardi in banchi a rotelle, monopattini, bonus e incentivi. Occorrono interventi strutturali che Renzi pare avere nella sua mente e che con le persone giuste, potrebbe anche mettere in pratica. Si dovrebbe partire convocando le migliori menti del Paese per l’industria, il commercio, il terziario, il turismo, il green e la salute, una decina di persone non di più e con loro realizzare un piano di intervento.
Il tempo stringe e l’Italia non può aspettare, per scelte non condivisibili hanno chiuso centinaia di attività commerciali, esercizi per la ristorazione e per il turismo, che sarà assai difficile rimettere in pieni se non si predisporranno iniezioni importanti per riattivare tutti i circuiti.
Conte spera di restare in sella, ma se guardiamo il nulla che lascia dietro di se, sarebbe più responsabile trovare una personalità adeguata per un vero rilancio del Paese, che sia un esperto economista e che sappia gestire i rapporti con l’Europa da una posizione eretta e non supina, per rimettere in piedi la nostra nazione.
Manuela Valletti