recensione di Gabriele Missaglia
Intervallo le letture dei Malaussène con altri libri: quello di cui voglio parlavi oggi in particolare, è un’opera scritta dalla super giovane @vanessabarraparisi.
Spoiler: per essere la prima fatica, devo dire che sono rimasto piuttosto sorpreso. Il perchè?Si tratta di un’opera molto intensa, a tratti cruda, a tratti invece più lieve, dove ci vengono mostrate le pieghe di un animo nell’intento di comprendere, forse valutare, una relazione.
La protagonista dà voce senza veli a tutti i dubbi, le speranze e le emozioni che sono intercorsi in quel periodo, seguendo un ordine che sembra essere il preludio di una rinascita..Eppure, per quanto sia un percorso di rinascita, rimane pur sempre un percorso difficile che passa da esami di coscienza, sabati sera passati a bere per dimenticare la più microscopica parte di sè e pure attraverso pensanti contrasti con le persone più care al mondo.
Interessante lo stile che è in grado di sostenere con la sua freschezza un impianto piuttosto inusuale: il libro è costruito sul modello di un monologo interiore, quello che potremmo trovare in un diario personale.
Credo che il tipo di struttura scelta per creare questo romanzo sia stata azzeccata visto che permette al lettore di immergersi in tutte le contraddizioni, i pensieri e le paure della protagonista. Sembra proprio, attraverso questo meccanismo di immedesimazione, voler spingere il lettore allo stesso tipo di introspezione.
Che dire, buona la prima.