Figli di Alzheimer

Ott 20, 2020
gira la terra tutti giù per terra

Iniziò tutto così, una mattina di ottobre.
La giornata era emotivamente movimentata da presto.
Oggi operano mia moglie alla schiena ed io sono terribilmente impaurito.
La sua assenza di due giorni mi ha già visibilmente destabilizzato, anche se cercavo di coprire le emozioni con i miei figli.
Avrei dovuto attendere fino a mezzogiorno e poi ci saremmo avviati verso l’ospedale per aspettarla uscire dalla sala operatoria.
Mia figlia puliva casa e io non sapevo come passare il tempo.
Entrai in doccia, mi lavai ed uscii dalla doccia.
Poggiai i piedi in terra e mi accorsi che un lago accerchiava il pavimento.
Avevo dimenticato di chiudere le portine, “che distratto!”, mi dissi!
Mia figlia asciugando il pavimento mi rassicurava,mi diceva che poteva succedere, eravamo talmente agitati che forse mi era scappato di testa.
Una svista, capita a tutti, no?
Pronti per uscire presi le chiavi e mi avviai verso la porta di casa.
Sotto braccio avevo sempre il libretto dei documenti della macchina, non so perchè ma quella cartella nera e gialla era diventata negli ultimi tempi la mia ossessione.
La tenevo sempre con me anche se a volte, lo ammetto, mi sfuggiva dove la poggiavo. Oltre le dimenticanze varie a cui non davo peso si era aggiunto un insolito malumore che mi rendeva instabile, altalenante, a volte anche aggressivo.
Vedevo cose che non c’erano e tutto ciò stava iniziando a ledere i rapporti umani con la mia famiglia.
Diventai pure geloso di mia moglie, cosa mai successa..ed era pure una gelosia pesante e incontrollabile.
La notte avevo difficoltà a dormire, vedevo cose e persone che non c’erano.
E mia moglie era diventata un nemico da attaccare costantemente e pesantemente.
La mattina piangevo e chiedevo scusa, non capivo perchè non riuscivo più a controllare la mia mente.
Le tentarono davvero tutte tra medici, consulenze, terapie.
E io ero sempre più stanco.
Fino a che lui, quel maledetto male che si fa chiamare “Alzheimer”, ebbe la meglio e mi fece dimenticare cose per me vitali.
Dal nome delle persone che più amavo, a come si impugna una forchetta fino a come si ingoia il cibo.
Non mi ha permesso di essere marito, padre e quello che non sopporto più di tutto, non essere il nonno dei miei amati 5 nipoti.
E finii per dimenticare, perchè lui non ammette compromessi.
Nessuna cura ancora è stata inventata e chissà se mai arriverà.
Quello che vorrei che rimanesse da tutto questo?
Amate chi avete accanto finchè potete, e se un giorno un vostro caro dovesse dimenticare chi siete sappiate che dentro di lui ci sarete per sempre.

Ma voi che potete non fatelo MAI.
Non dimenticate.
Non dimenticateci

21 settembre Giornata Mondiale dell’Alzheimer
Mario 1942-2016
🦋

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Di the milaner

foglio informativo indipendente del giornale

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