La recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha condannato l’operato di Conte, ribadito la piena vigenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in Italia e sancito la propria giurisdizione anche sul suolo italico in seguito ai gravissimi abusi perpetrati dal Governo nel 2020 di cui abbiamo dato conto nell’articolo del 16 ottobre scorso sta interessando altri Paesi Europei che stanno subendo o hanno subito dai loro governi lo stesso trattamento messo in atto dal Governo Italiano.
Tra i molti commenti ricevuti dall’articolo di cui sopra, ci sono quelli degli spagnoli che rivendicano anche per il loro Paese i diritti dell’uomo che son in vigore in tutta l’Europa. Per questi amici spagnoli, ma anche per tutti gli altri Paesi dell’UE che dalla sentenza che riguarda l’Italia potrebbero trarre beneficio, pubblichiamo alcuni riferimenti importanti che consentiranno loro di documentarsi. Se esiste una possibilità di far comprendere ai cittadini ciò che sta accadendo, noi vogliamo coglierla.
Ricordo che il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo era stato redatto dall’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale, istituitosi presso il Comitato Rodotà, che ha notificato nei giorni scorsi (14 settembre) un articolato esposto al Segretario Generale del Consiglio d’Europa per denunciare la sospensione (tuttora in corso causa il protrarsi dello stato di emergenza) di diversi diritti e libertà individuali garantite dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo ad ad opera dello Stato Italiano, senza il rispetto dei limiti e dell’ obbligo di preventiva notifica al Consiglio d’Europa, ai sensi dell’art. 15 CEDU.
Si è inteso così attivare la procedura che consente di sottoporre all’esame del Segretario Generale la situazione,affinché possa essere accertata la violazione degli articoli 2, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 2 Prot. 4, 1 Prot. 1, 2 Prot. 1 della CEDU e possano essere assunte tutte le iniziative ritenute opportune nei confronti dello Stato italiano, compreso l’eventuale trasferimento dell’esposto alla Corte Europea Diritti dell’Uomo di Strasburgo.
Tra le varie fonti e l’ampia documentazione riportata nell’esposto, si cita l’autorevole UK Human Rights Blog che ha ritenuto che l’imposizione di un lockdown generalizzato per gli italiani, senza alcun accertamento dello stato di salute dei singoli e della loro potenziale possibilità di contagiare altri individui, sia in contrasto con la CEDU: Apri, e che la mancata notifica della deroga ex art. 15 da parte dell’Italia renda tali misure inefficaci, secondo quanto disposto dal § 34 della Guida all’art. 15 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
Tutti gli altri paesi Europei che avevano adempiuto all’ obbligo di cui all’ Art. 15 CEDU hanno successivamente notificato la fine dello stato di emergenza che oggi perdura soltanto in Italia.