“Non manderemo le forze di polizia nelle abitazioni private ma tutti dobbiamo avere dei comportamenti prudenti in questa fase”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi nel corso della quale ha evidenziato che, anche se “la curva epidemiologica sta risalendo in tutta Europa, l’Italia è in una condizione migliore ma non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione”.
Questa frase, buttata li con indifferenza, quasi a voler fare una concessione al popolo italiano, quando ormai sul web si era scatenata una bagarre sulla bozza del DPCM che circolava, è suonata veramente sinistra e non solo perchè Conte la sinistra la rappresenta.
Molti giuristi hanno avvertito immediatamente un pericolo per la democrazia e hanno fatto appello all’articolo 14 della nostra Costituzione che recita:
“Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali”.
Un articolo fondamentale per una democrazia che a nessuno dovrebbe venire in mente di violare. La prima versione del DPCM prevedeva invece, proprio l’intervento della polizia “su segnalazione” di probabili delatori, un provvedimento raccapricciante, di livello infimo e comunque inattuabile proprio per l’art.14 della Costituzione. Pare che Il Presidente Mattarella abbia bloccato il primo testo (bontà sua) dicendo che sarebbe stato incostituzionale.
Ma il personaggio di Conte ora appare molto diverso da quello dell’avvocato del popolo, ha inclinazioni al comando che esplicita con i suoi decreti in totale autonomia. Una situazione che una opposizione determinata dovrebbe rifiutarsi di accettare bloccando il Parlamento.
Ricordate che Conte non è stato democraticamente eletto e prudenza vorrebbe che questi atti fossero ridotti al minimo e che il Parlamento fosse sempre investito delle sue responsabilità.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Manuela Valletti