Il coronavirus ci blocca in casa. La situazione sta per diventare molto pesante e allora sforziamoci di trovare il modo per arricchire le nostre conoscenze e distarci.
Vi segnaliamo che dal 23 marzo sul vostro computer potrete assistere ogni giorno a opere liriche e balletti registrati. A inaugurare il ciclo sarà La gazza ladra di Gioachino Rossini, interpretata dal Direttore musicale del Teatro alla Scala Riccardo Chailly con la regia del premio Oscar Gabriele Salvatores. La prima settimana di programmazione prosegue con I masnadieri di Verdi diretti da Michele Mariotti con la regia di David McVikar (in programma da martedì 24 marzo); Orfeo di Monteverdi diretto da Rinaldo Alessandrini con la regia di Robert Wilson (dal 25 marzo); Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dei) di Wagner diretto da Daniel Barenboim con la regia di Guy Cassiers (dal 26 marzo); il balletto La bella addormentata di Čajkovskij con la coreografia di Rudolph Nureyev e la partecipazione dell’étoile Polina Semionova (dal 27 marzo); Fin de partie di György Kurtág diretta da Markus Stenz con la regia di Pierre Audi (dal 28 marzo); e Il viaggio a Reims di Rossini diretto da Ottavio Dantone con la regia di Luca Ronconi (dal 29 marzo). Tra i grandi titoli proposti anche molte delle inaugurazioni delle ultime stagioni, come Giovanna d’arco, Attila, La traviata, Don Carlo di Verdi, Andrea Chénier di Giordano, Madama Butterfly di Puccini e Fidelio di Beethoven, che hanno già conquistato i favori del pubblico televisivo grazie alle dirette Rai, e che potranno essere goduti comodamente da casa, in qualunque momento nell’arco di tempo di un mese.
Se invece avete la passione dei viaggi potete cogliere un’opportunità per viaggiare anche in quarantena, e superare questo periodo inserendo nelle proprie giornate un po’ di meraviglia.
Uno dei monumenti più importanti e conosciuti al mondo è sicuramente la Statua della libertà di New York. Con i 93 metri in acciaio svetta dall’entrata del porto sul fiume Hudson. La sua fiaccola è un faro per il mondo interno e all’interno della corona che cinge la sua testa c’è un punto panoramico, da cui ci si può affacciare anche da qui.
La Tour Eiffel, simbolo incontrastato della Francia, visitata ogni anno da 7 milioni di persone, è il punto panoramico su Parigi per eccellenza. I suoi 324 metri progettati dall’ingegnere Gustave Eiffel nel 1889 si possono ammirare virtualmente qui, dove ci si può concedere anche una passeggiata virtuale nel Campo di Marte, lungo la Senna.
Il Big Ben di Londra è chiuso fino al 2021 per importanti lavori di ristrutturazione che lo tengono sotto un telo ormai da tempo. Curiosando sul sito internet del Parlamento inglese si può trovare tutta la storia della torre campanaria illuminata da 113 lampadine mentre grazie a VisitLondon si può ammirare l’intera città dall’alto in alta definizione.
Da brividi è la vista, da sotto e da sopra, del Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo che con i suoi 829,80 metri d’altezza è attualmente l’edificio più alto al mondo, frutto dell’ambizione dello sceicco Mohammed bin Rashid Āl Maktūm, emiro di Dubai e attuale Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti. Guardandolo da qui, sembrerà di essere proprio al suo cospetto.
Per chi vuol vedere almeno una volta nella vita la Grande muraglia cinese, una delle sette meraviglie del mondo, questo sito offre curiosità, informazioni utili al viaggio e bellissimi video immersivi. Un modo per scoprire le sezioni più famosi dei 20 mila chilometri di confine, lungo ripidi pendii e imponenti torri di guardia.
L’Opera House di Sydney è diventata più volte tela di mostre digitali sotto un tetto di stelle. Il suo inconfondibile profilo, così come le suggestive viste dei suoi punti panoramici, sono racchiusi nei tour multimediali offerti dal sito internet ufficiale del teatro.
L’immenso mausoleo di Agra, il Taj Mahal, costruito nel 1632 dall’imperatore moghul Shāh Jahān in memoria dell’amatissima moglie preferita Arjumand Banu Begum, è stato completamente digitalizzato da Google Arts & Culture ed è visitabile qui. Lo stesso vale per i resti archeologici di Angkor, in Cambogia, alla scoperta dell’Impero Khmer tra antiche città, templi, statue e alberi sacri incastonati nella pietra.