Il 6 marzo si ricordano i Giusti tra le Nazioni, ovvero quelle persone che in momenti particolari della storia dell’umanità si sono distinti per aver sempre cercato e fatto il bene nei confronti dei loro connazionali o dei popoli oppressi.
Questa ricorrenza particolare mi è molto cara perchè il mio papà Ferdinando Valletti fa parte dal 2017 di questa schiera di persone che ha perseguito il bene, lui si è distinto per aver salvato i suoi compagni nel campo di sterminio di Mauthausen – Gusen nel 1945.
Purtroppo quest’anno a causa della situazione sanitaria italiana, è impossibile ricordare tangibilmente queste persone con la usuale cerimonia al Monte Stella di Milano e assistere al concerto programmato per commemorarli degnamente al Teatro Dal Verme di Milano.
E’ un peccato perchè loro storie sono come stelle che illuminano il nostro cammino, un cammino che ultimamente ha proprio la necessità di essere illuminato.
Nel momento difficile che stiamo vivendo, i Giusti della nostra epoca sono di certo al lavoro per aiutarci, tra loro potrebbero esserci, ad esempio, i medici che operano ininterrottamente per salvare i malati di coronavirus, le persone che aiutano gli anziani, tutti coloro che, anche con piccoli gesti, portano conforto ai fratelli in difficoltà in tutte le parti del mondo.
Dobbiamo essere certi di questo perchè una bellissima leggenda ebraica (la leggenda dei 36 giusti) racconta quanto segue:
Secondo Talmud ogni generazione conosce 36 lamedvavnikim, ossia 36 uomini dalla cui condotta dipende il destino dell’umanità. Secondo la tradizione svolgerebbero lavori umili e verrebbero sostituiti dopo la morte: eserciterebbero il loro potere quando su Israele incombe una minaccia, per poi scomparire dopo averla eliminata.
Buona ricorrenza dei Giusti delle Nazioni a tutti voi e un caro salto a Gabriele Nissim Presidente di Gariwo, l’associazione che promuove i Giusti in Italia e in Europa.
Manuela Valletti