Riporto un articolo Di Marie Vuilleumier di Swissinfo sull’immigrazione clandestina e apprezzo la serietà con cui la confederazione svizzera affronta il problema. Posto che non è soggetta come noi ad una invasione, riesce a far fronte a questa immigrazione al meglio con la collaborazione dei cittadini. Noterete che l’articolo fa riferimento a leggi europee e allora mi domando se per l’Italia queste leggi non valgano e se noi italiani si sia veramente lo scarto della UE. Tutto questo è intollerabile.
Dare da mangiare, denaro o un letto a un migrante senza documenti, in Svizzera è illegale. Centinaia di persone sono così condannate ogni anno per violazione della Legge sugli stranieri. Comunità religiose, associazioni e politici chiedono una revisione legislativa per evitare questi “delitti di solidarietà”.
Domenica 12 febbraio 2017: il pastore Norbert Valley guida il culto della Chiesa evangelica dell’Arco giurassiano a Le Locle, nel cantone di Neuchâtel. Improvvisamente i colleghi gli segnalano la presenza di agenti di polizia all’ingresso. Valley si interrompe, va da loro e viene a sapere che deve seguirli fino alla stazione di polizia per un interrogatorio: Norbert Valley è sospettato di aver violato la Legge federale sugli stranieri
Legge sugli stranieri: articolo 116 1.aLink esterno
“È punito con una pena detentiva sino a un anno o con una pena pecuniaria chiunque, in Svizzera o all’estero, facilita o aiuta a preparare l’entrata, la partenza o il soggiorno illegali di uno straniero”.Fine della finestrella
Nell’agosto 2018, il pastore riceve un’ordinanza penale che lo condanna a una multa di 1000 franchi, con la sospensione condizionale, e al pagamento di spese giudiziarie di 250 franchi. Il suo delitto: avere offerto rifugio a un membro della comunità, un richiedente l’asilo la cui domanda era stata appena respinta e che si trovava in una situazione estremamente precaria.
Norbert Valley ricorre contro questa condanna. Giovedì sarà ascoltato dal pubblico ministero a Neuchâtel in un’udienza preliminare. Il pastore si dichiara disposto ad appellarsi fino alla Corte europea dei diritti umani.
785 condanne
La vicenda di Norbert Valley non è un caso isolato. Da quando è entrata in revisione la legge sugli stranieri, nel 2008, l’aiuto ai cosiddetti sans-papiersLink esterno è diventato illegale anche se le motivazioni sono lodevoli.
Diversi casi sono stati molto mediatizzati. La deputata ticinese Lisa Bosia Mirra è stata condannata nel 2017 per avere ripetutamente aiutato dei minori non accompagnati a valicare il confine dall’Italia alla Svizzera. La basilese Anni LanzLink esterno è stata condannata nel dicembre 2018 dopo aver riportato in Svizzera dall’Italia un richiedente l’asilo espulso dalla Confederazione, che era ammalato e costretto a dormire per strada. La vodese Flavie BettexLink esterno è stata multata per aver subaffittato un appartamento a un richiedente l’asilo la cui domanda era stata respinta. La condanna della donna, che aveva regolarmente informato le autorità cantonali sulla locazione, è poi stata annullata in secondo grado.
La stragrande maggioranza dei casi non è tuttavia riportata dai media. Secondo i datiLink esterno dell’Ufficio federale di statistica, 785 persone sono state condannate nel 2017 in Svizzera per aver facilitato l’entrata, la partenza o il soggiorno illegali di uno straniero. Il numero di condanne è particolarmente elevato nei cantoni di Vaud (113), Ticino (91) e Basilea Città (85).
Impossibile sapere se gli autori di queste infrazioni della legge sugli stranieri abbiano agito a scopo di lucro o per motivi umanitari. Pochissimi contestano la condanna, per paura di rappresaglie o mancanza di mezzi finanziari. Un procedimento giudiziario è costoso. Per esempio, Norbert Valley ha sborsato diverse migliaia di franchi già prima della prima udienza. Ha ricevuto sostegno finanziario da altre comunità religiose e da Amnesty International (AI), che hanno anche previsto di manifestare domani mattina davanti alla Collegiata di Neuchâtel per esprimere il loro sostegno.
LEGGE SUGLI STRANIERIPastore sanzionato per aver aiutato un clandestino
Norbert Valley è disposto ad andare fino alla Corte europea dei diritti umani. Aiutare il prossimo, afferma, non può essere un reato.Di Marie Vuilleumier
Modifica legislativa
“Penalizzare un atto di solidarietà è assurdo e dimostra fino a che punto le autorità siano disposte ad andare per frenare lo slancio umanitario”, commenta Amnesty InternationalLink esterno. Insieme a Solidarité sans frontièresLink esterno, AI ha lanciato una petizione che chiede ai parlamentari federali di modificare la legge sugli stranieri. In un’iniziativa parlamentareLink esterno, la deputata verde Lisa Mazzone propone una modifica legislativa affinché chi “presta assistenza non sia punibile se i motivi sono onorevoli”.
La Svizzera fa parte dei Paesi particolarmente severi con le persone che aiutano i “sans-papiers”. Le prassi elvetiche non si distanziano molto da quelle di Romania, Bulgaria, Lettonia e Danimarca. Molti Stati europei, come Belgio, Italia e Regno Unito, ritengono invece che le persone che agiscono per motivi essenzialmente umanitari non debbano essere punite. La Francia ha cambiato posizione in seguito alla vittoria in tribunale di cittadini che accolgono e sostengono i migranti: la Corte costituzionale francese, nel luglio 2018, ha deciso che l’assistenza disinteressata al soggiorno clandestino non può più essere perseguita.
A livello internazionale, il Protocollo delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di migrantiprecisa chiaramente che il reato penale esiste solo quando gli atti sono stati commessi allo scopo di ottenere un vantaggio materiale o finanziario. Dal canto suo, la Direttiva europea che definisce il favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegali lascia liberi gli Stati di punire o meno gli atti puramente umanitari. Amnesty International raccomanda alla Commissione europea di modificare la propria legislazione.
(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)