La Cucina Italiana è un mensile prestigioso, ma è anche un giornale on line, tratta naturalmente di cucina, ma in modo molto particolarmente accattivante, racconta storie, offre notizie e filmati con ricette legate alle diverse stagioni De uhll’anno e alle regioni italiane, elargisce anche consigli sul benessere legato all’alimentazione, il tutto con uno stile davvero impareggiabile.
Questo mensile non è sempre stato in formato tabloid e tanto meno telematico, la prima uscita del giornale (perchè di un giornale formato quotidiano si trattava) risale al 15 dicembre 1929. Uno slogan accattivante svettava sulla prima pagina “Magiar meglio, spendere meno” e il titolo originale della testata era “La cucina italiana” con sottotitolo: cucina casalinga – alta cucina – cucina conviviale – cucina folcloristica – cucina per stomachi deboli – cucina alberghiera – arte della tavola – ricettari – era edito dalla Società Anonima Notari (Istituto Editoriale Italiano) di Milano, Via Monte Napoleone 45, veniva venduto al costo di 50 cent. la copia ed era mensile.
Non si può non accennare a quella prima copia storica, tanto arguta e culturalmente vivace, quel primo giornale avrebbe supportato fino ad oggi la cucina del nostro paese, tutte le sue ricchezze gastronomiche, le peculiarità della cucina regionale, i vini eccellenti, i liquori, le paste, i formaggi, i dolci e tutto ciò che è ancora oggi il made in Italy.
Salta all’occhio l’esisteva di un comitato di degustazione composto da 11 membri che aveva il compito di assaggiare ciò che i diversi produttori inviavano al giornale. La composizione della commissione e il suo lavoro era presente sul giornale, ove si leggeva: <Il Comitato di Degustazione, che si riunirà periodiamente in sereno convivio per deliberare quei prodotti, diciamo meglio, quelle specialità, che i produttori alimentari italiani, immettono in commercio. Il comitato volgerà il suo giudizio unicamente a prodotti nazionali”.
Sfogliando il cartaceo si trovavano anche articoli sugli stili di vita, come ad esempio “La decadenza della cucina familiare”, o, per quanto riguardava la tavola, “L’Ordine dei piatti” o “L’arte di presentare i formaggi” e poi ricette di tutti i generi e, dato il periodo di uscita del giornale, due ricette che vi trascrivo, visto che anche noi ci avviciniamo alle feste:
IL PRANZO DI NATALE :Consumato con spume, prosciutto cotto con gelatina, cappone ingrassato con tartufi -Salsa Madera, piselli alla lattuga, arrosto di bue allo spiedo con insalata delle 24 ore, gelato: crema di nocciola pasticceria.
LA CENA DI SAN SILVESTRO :Brodo cunsumato in tazza, medaglioni di tacchino – fette di aragosta grigliate – sfogliatelle ripiene – fegato d’oca – crostini al caviale, galantina di pollo in gelatina, fette di fagiano, budini caldi – dolci finissimi, frutta fresca di selezione (non manchi abbonante uva bianca).
Come potete vedere, già nel lontano 1929 i nostri antenati si trovavano tra le mani un giornale pratico e letterario allo stesso tempo a cui attingere per arricchire la loro conoscenza e golosità del palato.
Dall’editoriale dell’epoca a firma Umberto Notari leggiamo: “Il popolo italiano è un popolo sobrio, il che non toglie che esso non desideri e non voglia mangiar bene. Non c’è antitesi fra sobrietà e gusto; non c’è incompatibilità fra palato ed economia, non c’è dissociazione tra cucina e civiltà. Anzi. Ci sono nuclei regionali in Italia – gli Emiliani, i Toscani, gli Umbro-Laziali. i Lombardi, i Piemontesi, i Veneti, i Liguri, i Npoletani, i Siciliani – che hanno conservato tradizioni gloriose di maestria e di raffinatezza nella manipolazione delle vivande, e sono i nuclei più adulti nel pensiero e nell’azione…….”
Ma veniamo ad oggi, al magazine che tutti noi possiamo leggere ogni mese e che si è guadagnato il prestigio di moltissimi lettori, chiedo a Laura Forti, giornalista di La Cucina Italiana, che ho incontrato presso “La Locanda del Notaio”, come svolga la sua professione in un mensile dedicato alla cucina.
Comprendo subito che Laura ama il suo lavoro, si trova qui in Alta Valle Intelvi con la carovana di Strade Stellate Alfa Romeo, della quale La Cucina Italiana è partner, mi racconta che ora gli assaggiatori delle ricette degli chef stellati sono loro della redazione, mi conferma la duttilità che il giornale ha conservato nonostante la veneranda età…possiamo dire che sia pronto per altre interessanti sfide e Laura di sicuro ne farà parte.
Manuela Valletti