Al momento dell’incendio avrebbe gridato: “Lo faccio per i migranti, basta morti nel Mediterraneo”, l’uomo che questa mattina poco prima di mezzogiorno ha dato fuoco ad uno scuolabus dove fino a pochi minuti prima viaggiavano 51 ragazzi di una scuola media. Ousseynou Sy, 47 anni, da almeno 15 anni autista della società Autoguidovie, era partito con il veicolo e gli studenti a bordo da Crema e aveva il compito di portare i ragazzi a scuola ma ha dirottato il mezzo e si è diretto verso Milano. Presenti a bordo del bus anche due adulti accompagnatori. Quindi ha preso un coltello e ha urlato: “Da qui non esce vivo nessuno”.
È stato proprio un accompagnatore a chiamare la centrale operativa dei carabinieri che hanno attivato le compagnie di Lodi, Crema e Milano. Quando si trovava all’altezza di San Donato, Sy si è stato fermato. I militari avevano formato un posto di blocco, che lui ha speronato. Ha quindi zigzagato in mezzo al traffico trascinando per circa 80 metri la macchina dei carabinieri. Sul posto sono arrivati subito il prefetto di Milano Renato Saccone e il comandante provinciale dei carabinieri Luca De Marchis.
Quando l’autobus è finito sul guardrail l’uomo ha quindi arrestato la sua corsa e cosparso il mezzo con liquido infiammabile. I carabinieri sono però riusciti a mettere in salvo i ragazzini, che sono stati fatti scendere. Nel frattempo il veicolo è stato avvolto dalle fiamme: sono intervenute sul posto diverse squadre dei vigili del fuoco che hanno spento l’incendio. Adesso dello scuolabus non resta che lo scheletro annerito.
Nessun ferito tra i bambini, anche se lo shock è stato forte. Secondo quanto riporta l’Areu, 23 ragazzini sono stati visitati e concentrati in una palestra dell’istituto dell’istituto Margherita Hack di San Donato, in attesa dei genitori e con supporto psicologico; 12 sono stati portati in ospedale più due adulti, di cui uno in codice giallo ricoverato alla De Marchi, gli altri in codice verde.
L’uomo è stato arrestato e portato dai carabinieri a San Donato, e al momento non ha ancora spiegato le motivazioni del gesto. Quindi è stato portato in ospedale al San Paolo. La ricostruzione della dinamica dei fatti è al vaglio degli investigatori che stanno osservando le immagini delle telecamere di sorveglianza poste nella zona dove è passato.
Stando alla ricostruzione fornita fino ad ora, il 47enne senegalese (ma cittadino italiano da 17 anni), dal 2004 lavorava come autista della società Autoguidovie. Ha precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale con rapporto non consumato. Ora è indagato per strage e sequestro di persona aggravato dalla minore età delle persone coinvolte.
NDR: Nessuno riuscirà mai a convincermi che il mio Paese debba subire questa ondata di immigrati e che tutto ciò si chiami “accoglienza”. Manuela Valletti