Esistono prigioni fatte di sbarre, e persone che hanno lottato per la libertà e la vita sono state chiuse, in sud Africa, diventando un simbolo contro la separazione dei popoli e delle razze.
Esistono altri posti in cui invece interi popoli sono tenuti in prigione, chiamando ironicamente Unione questa gabbia, solo che i popoli non lo sanno, perché non sanno che le sbarre esistono solo nella loro mente.
Quando, nel 1989, i popoli vollero liberarsi di una dittatura, fecero crollare un muro, un muro reale.
Oggi, invece, in Europa centinaia di milioni di persone non sanno, perché nessuno glielo spiega, che la ricchezza è creata, in un mondo normale, dallo Stato, e che lo Stato siamo noi.
Non sanno che se lo Stato spende 100 in un ospedale e tassa per 90, lascia 10 di ricchezza alla gente.
Quella cosa, la ricchezza della gente, si chiama deficit pubblico.
Non sanno che se invece lo stato spende 100 ma tassa per 110, toglie 10 di ricchezza alla gente, cioè crea povertà.
Quella cosa, la povertà della gente, si chiama surplus pubblico.
Sopratutto, la gente non sa che leggendo i giornali e ascoltando le televisioni, i ciarlatani prezzolati che parlano di educazione finanziaria stanno loro insegnando il marcio, perché non sanno nemmeno loro – e quelli che sanno tacciono – che il surplus dello stato corrisponde sempre al deficit del privato e viceversa.
Così, la italica gente non sa che il nostro bilancio primario non è in deficit, ma in surplus, non da ieri, ma dal 1991. Vuol dire che noi tassiamo di più di quanto spendiamo.
Ciò nonostante, il nostro debito pubblico aumenta, ma non a causa della spesa pubblica, come tutti pensano, ma a causa del fatto che ci indebitiamo a condizioni usuraie sui mercati, da decenni.
Questo perché alcuni hanno deciso di farci vivere in una dittatura finanziaria nella quali enormi ricchezze, per il tramite di banche private dette centrali, non più controllate dalla Stato – cioè da noi – si spostano da tantissimi poveri a pochissimi ricchi.
In questo nuovo modello economico, sparirà la classe media e ci saranno due fasce sociali: tantissimi poveri e pochissimi ricchi.
Perché il disegno si realizzi, occorre che i poveri siano ignoranti.
Quindi, la gente non sa che tagliare le pensioni, l’occupazione, le spese sociali, non solo è perfettamente inutile per ridurre lo stupido rapporto deficit / PIL – perché sia stupido lo spiegherò altrove – ma è anzi dannoso.
Infatti, la gente non sa queste cose perché da decenni ogni giorno giornali e telegiornali dicono l’opposto. Tuttavia, sa benissimo di stare peggio, perché non ci vuole una laurea in economia per contare i soldi nel portafoglio a fine mese.
Ieri sera, ancora una volta, ero in un albergo e parlavo con amici economisti ed esperti ed essi scommettevano che io non sarei mai riuscito a spiegare alla gente queste verità.
Si chiamano saldi settoriali e sono cose solo apparentemente complesse. Essi ritenevano che, dato che la gente sarebbe per loro ignorante e stupida, non sarebbe mai in grado di capire questi ragionamenti apparentemente “rovesciati”.
Cioè – mi dicevano con un sorrisetto scettico – davvero tu pensi di riuscire a spiegare alla gente che per risolvere il problema del rapporto debito / PIL a differenza di quello che si sentono dire da decenni bisogna alzare la spesa pubblica e non tagliarla?
Si; ho risposto.
Perché, vedete, la gente non è affatto stupida, ma ingannata.
Basta spiegar cose apparentemente complesse in modo semplice, per farsi capire.
Poi, se qualcuno vorrà, farò delle dirette, dei video, farò vedere formule e grafici.
Basta spiegar loro le cose dicendo che una bilancia ha due piatti in equilibrio: il pubblico e il privato.
Quello è il pareggio di bilancio, e – se avete capito cosa sto dicendo – un parlamento di inetti ha messo in Costituzione italiana il principio per il quale compito dello Stato è il pareggio, cioè la non creazione di ricchezza.
So che sembra un film dell’orrore, ma è realtà; abbiamo rovinato una delle più belle Costituzioni del mondo – sotto il ricatto dello spread dei privati – scrivendo che lo scopo del Governo è non creare ricchezza al popolo.
Eh, si’; perché la gente deve sapere.
Se il pubblico va in deficit – perché crea un ospedale tassando meno di quanto ha speso – si alza la ricchezza privata.
Se il pubblico taglia il deficit – perché non costruisce più le scuole – scende la ricchezza privata, cioè sale la povertà.
Volete voi tagliare il deficit?
Volete voi far salire la povertà?
Ecco; se avete capito questo capite cosa abbiano fatto tutti i governi italiani da 27 anni a questa parte e cosa, da alcuni anni, ci hanno costretti col ricatto finanziario a scrivere in Costituzione.
Capito questo, se la voce si diffondesse, allora la gente uscirebbe di prigione, perché capirebbe, con un moto di volontà, che siamo in una enorme gabbia di sbarre d’aria, fatte dalla nostra mente e dalla nostra ignoranza.
Non potrebbero più tenere in prigione centinaia di milioni di persone consapevoli.
Ah, ma così ci porti alla rovina!
Ah, ma così ci vuoi far la fine della Brexit!
Ah, ma così trasferisci il debito alle future generazioni!
Sorrido, leggendo queste critiche su Twitter, YouTube e altri miei social.
Sorrido e penso al mio mentore, un contadino analfabeta che non leggeva i giornaloni, ma da ragazzo mi insegnava a zappare.
No, ragazzo mio – avrebbe risposto mangiando una fetta di salame e bevendo un bicchiere di vino – così trasferisco alle future generazioni scuole ed ospedali.
Cioè, trasferisco quello di cui dovrebbe occuparsi uno statista che tratta per il proprio Paese.
Non si tratta di bilanci, moltiplicatori, saldi settoriali.
Si tratta di una altra parola, più umana, più vera, per la quale vale la pena di provare a lottare per la propria gente, per il popolo, per noi stessi.
Si chiama, quella parola, in altro modo, e la capiscono tutti.
Speranza.
Valerio Malvezzi