Sono cinque le signore che hanno giurato da ministro nel nuovo governo Conte e i loro dicasteri sono decisamente importanti. Ci auguriamo che siano dei bravi ministri e che siano valutate per quello che faranno e non perchè si vorranno far chiamare “Ministre”, per altro termine improprio ed orribile.
Le donne al governo in Italia
Fu Angela Maria Guidi Cingolani, nominata nel 1951 sottosegretario al ministero dell’Industria e commercio durante il settimo esecutivo De Gasperi, la prima donna a ricevere un incarico di governo. Dovettero passare altri 25 anni prima che nel 1976 la deputata della Dc Tina Anselmi ricevette la guida del ministero del Lavoro, nel terzo governo Andreotti, diventando così il primo ministro donna della Repubblica. Nel 2014 il governo Renzi si guadagna la nomina del governo più ‘rosa’ della storia repubblicana, con 8 donne al vertice dei dicasteri, esattamente la metà dell’intero consiglio dei ministri (onestamente non vedo qual merito ci sia nel vantarsi di avere nel governo più uomini che donne, quando l’importante di sicuro avere dei buoni ministri).
Il neonato governo giallo-verde, invece, conta nelle sue fila 5 donne (2 della Lega e 3 del M5S): Elisabetta Trenta come ministro della Difesa, Giulia Bongiorno come titolare della Pubblica Amministrazione, Giulia Grillo come ministro della Salute, Barbara Lezzi come capo del ministero per il Sud e Erika Stefani come neo ministro degli Affari regionali e autonomie.
ELISABETTA TRENTA (M5S) – Una laurea in scienze politiche, un master in cooperazione internazionale e uno in intelligence e sicurezza. Elisabetta Trenta, nata a Velletri nel 1967, già battezzata ‘iron lady’, è il nuovo ministro della Difesa del neonato governo M5S-Lega. Trenta – si legge nella sua scheda pubblicata sul Blog delle Stelle – è una “manager di programmi e progetti di sviluppo, esperta in difesa, sicurezza e cooperazione internazionale, nonché docente universitaria”.
GIULIA BONGIORNO (Lega) – Nata a Palermo il 22 marzo 1966, l’avvocato penalista Giulia Bongiorno è diventata titolare della Pubblica amministrazione grazie al colpo di teatro di Matteo Salvini che a gennaio l’ha lanciata come candidata-star alle ultime elezioni. Salita alla ribalta nazionale per aver assunto, al fianco di Franco Coppi, e con successo, la difesa di Giulio Andreotti, lanciata in politica da Gianfranco Fini, è la fondatrice insieme a Michelle Hunziker dell’associazione ‘Doppia difesa’ in difesa dei diritti delle donne.
GIULIA GRILLO (M5S) – Siciliana, classe ’75, Giulia Grillo è il nuovo ministro della Salute del neonato governo Conte. Medico legale, entra a Montecitorio nel 2013 con il M5S e siede in Commissione Affari Sociali per tutta la legislatura. Col tempo si guadagna la fiducia di Luigi Di Maio tanto che il 27 marzo 2018 viene eletta capogruppo M5S alla Camera proprio su indicazione del leader grillino. Il suo obiettivo – si legge nella scheda pubblicata su Rousseau – è “concretizzare una sanità pubblica, giusta, efficiente e accessibile”.
BARBARA LEZZI (M5S) – Tra i volti più inaspettati di questo governo giallo-verde vi è quello di Barbara Lezzi, nuovo ministro per il Sud. Salentina, classe ’72, si é diplomata nel 1991 all’istituto tecnico Deledda per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere di Lecce. Nel 2013 viene eletta senatrice nella circoscrizione Puglia per il Movimento 5 Stelle. Il suo nome è finito nel caso ‘rimborsopoli’ sollevato dalle Iene e nel tormentone ‘parentopoli’ del 2013 tanto che la sua elezione ha creato parecchi malumori in casa 5 Stelle.
ERIKA STEFANI (Lega) – Vicentina, classe 1971, avvocato. Erika Stefani, neo ministro degli Affari regionali e autonomie, debutta in politica alle amministrative del 1999, come consigliere del comune di Trissino. Dopo aver aderito alla Lega, viene rieletta alle amministrative del 2009 mentre la carriera in Parlamento decolla nel 2013, quando diventa senatrice nella circoscrizione Veneto, entrando a far parte della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Alle ultime elezioni è stata rieletta a Palazzo Madama nel collegio uninominale di Vicenza.
Auguriamo ai ministri in gonnella, ma anche ai loro colleghi uomini di rispettare sempre e fino in fondo il giuramento fatto davanti al Presidente della repubblica : “Giuro di essere fedele alla repubblica e alle sue leggi e di operare solo ed esclusivamente nell’interesse della Nazione”. Se faranno questo a noi basterà e ringrazieremo.
Manuela VALLETTI