Molti di noi in tutto il mondo il primo giorno dell’anno attendono l’esecuzione del consueto bellissimo Concerto di Capodanno da Vienna, ognuno ha un ricordo familiare legato a questo splendido evento musicale che è così entrato nella tradizione, non esiste un buon inizio d’anno senza il Concerto Viennese.
Questo concerto ha una sua storia, una storia che in pochi conoscono, eccola.
Il 12 marzo del 1938, la Germania annunciò l’annessione (Anschluss) dell’Austria, che divenne una provincia tedesca. Questa fusione della nazione tedesca durò fino alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945. Proprio a questo momento così drammatico della storia austriaca risale il primo concerto di capodanno della storia, infatti, nel 1939, il direttore d’orchestra Clemens Krauss prese l’iniziativa di dedicare interamente un concerto alla figura di Johann Strauss (figlio), dedicando il primo concerto al Winterhilfswerk nazista, messo in piedi dopo l’inizio del secondo conflitto mondiale. Il primo concerto non ebbe luogo il giorno di capodanno, bensì la sera del 31 dicembre 1939, e venne pubblicizzato come un concerto speciale e straordinario (Außerordentliches Konzert).
L’anno successivo fu impedito il regolare svolgimento del concerto che riprese però il 1º gennaio 1941 (questa la data ufficiale del primo vero concerto di capodanno), sempre con la direzione di Krauss.
Questo il programma del primo concerto del 1939:
Al termine del conflitto, la direzione del concerto passò per due anni a Joseph Krips, musicista austriaco che immise alcune importanti novità. Si deve a Krips un più accentuato interesse per la produzione di Josef, del quale furono presentati in quel biennio alcune delle pagine più significative: Aquarellen-Walzer, Delirien-Walzer, Jockey-Polka, Dorfschwalben aus Österreich. Nel concerto del 1946 fece la sua prima apparizione Johann Strauss padre, di cui fu eseguita come bis, la celebre Radetzky-Marsch (Marcia di Radetzky) e l’anno seguente la sua polka Piefke und Pufke.
Quando Krauss tornò sul podio, nel 1948, il concerto di capodanno era ormai diventato un’istituzione, e il programma aveva una sua precisa organizzazione: prevalenza di musiche di Johann jr. alternate fra valzer e polke e inserimento di significativi di Josef. Krauss diresse il suo ultimo concerto di capodanno nel 1954, morì pochi mesi dopo, nel maggio dello stesso anno.
La sostituzione di Krauss non fu facile, ma alla fine la scelta ricadde su Willi Boskovsky; viennese nato nel 1909, già primo violino dei Wiener Philharmoniker, nel 1955 sostituì per la prima volta Krauss: da quel momento e senza interruzioni, per i successivi venticinque anni, fu Boskovsky ad incarnare l’anima del concerto di capodanno. Personalità estroversa, simpatico, Boskovsky (che spesso dirigeva con violino e archetto, tradizione che risaliva ai tempi degli Strauss) seppe instaurare sin dall’inizio un rapporto straordinario con l’orchestra e con il pubblico al quale a volte si rivolgeva, creando una tradizione che poi nessun maestro ha mai fatto decadere.
Durante gli anni di Boskovsky, il programma del concerto si vide progressivamente arricchire di pagine fino ad allora mai eseguite e fecero il loro ingresso compositori anche non appartenenti alla famiglia Strauss.
Dal 1959 iniziano le riprese televisive austriache, che determinano l’inizio di una popolarità mondiale
Nel 1961, per la prima volta fece il suo ingresso nel programma del concerto un valzer di Joseph Lanner (storico rivale e amico di Johann Strauss padre) e anche negli anni successivi alcune sue significative pagine si alternarono a quelle degli Strauss: Hofballtänze-Walzer, Die Werber-Walzer, Die Romantiker-Walzer e Die Schönbrunner.
Nel 1964 vi fu invece il debutto al concerto di capodanno dell’ultimo membro di Casa Strauss, Eduard, di cui vennero proposti il galopp Bahn Frei! e l’anno successivo due polke, Augensprache e Mit Dampf. Fu ancora Boskovsky ad introdurre, qualche anno più tardi, altri celebri nomi della tradizione musicale viennese all’interno del concerto. Nel 1972 accanto a quello degli Strauss apparve il nome di Ziehrer (celebre rivale degli Strauss), compositore e direttore di banda viennese vissuto fra il 1843 e il 1922 a cui Boskovsky fece seguire negli anni successivi anche Schubert e Suppé.
Nel 1967, per celebrare il centenario della prima esecuzione, il valzer An der schonen Blauen Donau di Johann Strauss (figlio) fu inserito nel programma ufficiale del concerto, ad apertura della seconda parte, e non eseguito come consueto bis.
Boskovsky diresse il suo ultimo concerto di capodanno il 1º gennaio 1979, in seguito decise di abbandonare la direzione del concerto. Fu allora Lorin Maazel, violinista e direttore d’orchestra di fama internazionale, ad assumere la guida del concerto. Per la prima volta, il 1º gennaio 1980, il concerto venne diretto da un direttore non austriaco, ma ciò non comportò alcun cambiamento sostanziale alla consolidata tradizione che si era venuta a formare con gli anni di Boskovsky: sempre musiche degli Strauss con spazio per qualche altro compositore (Offenbach, Nicolai e perfino Berlioz).
A partire dal 1987, dopo che Maazel aveva diretto il suo ultimo concerto il 1º gennaio 1986, iniziò la tradizione, che perdura ancora oggi, dell’avvicendamento di un direttore di fama internazionale diverso per ogni concerto di capodanno. Il 1º gennaio 1987, all’età di 78 anni, fu Herbert von Karajan a salire sul podio dei Wiener Philharmoniker. Per tutti gli anni novanta e i primi anni del duemila, si susseguiranno altrettanti illustri direttori d’orchestra di ogni nazionalità: Claudio Abbado, Carlos Kleiber, Zubin Mehta, Riccardo Muti, lo stesso Lorin Maazel, Nikolaus Harnoncourt, Seiji Ozawa, Mariss Jansons, Georges Prêtre e Daniel Barenboim.
Nel 2013, in occasione dei 200 anni dalla nascita dei due compositori, nel programma sono stati eseguiti un brano di Richard Wagner ed un brano di Giuseppe Verdi.
Nel 2014, in occasione del 150º anniversario della nascita, viene inserito in programma per la prima volta un brano di Richard Strauss, che a dispetto del cognome non ha alcun legame di parentela con la famiglia viennese.
Questo il programma del primo concerto del 1939:
- Morgenblätter valzer, op. 279
- Annen-Polka op. 117
- Csárdás dall’opera Ritter Pásmán
- Kaiser-Walzer op. 437
- Leichtes Blut polka-schnell, op. 319
- Egyptischer-Marsch op. 335
- Geschichten aus dem Wienerwald valzer, op. 325
- Pizzicato Polka op. 234
- Perpetuum mobile. Ein musikalischer Scherz op. 257
- Ouverture dall’operetta Die Fledermaus
Al di la delle motivazioni sociali e politiche, quel primo concerto nel nome di Strauss ebbe una accoglienza entusiastica. Krauss tornò alla guida del concerto il 1º gennaio 1941 (da allora questo evento si è sempre svolto con regolarità ogni anno) e vi rimase fino al 1945, incentrando i programmi dei concerti di quegli anni quasi esclusivamente su composizioni di Johann Strauss (figlio), con qualche significativa apertura nei confronti di Josef Strauss, del quale propose significativi valzer (come Sphärenklänge) e polke (come Die Libelle).
Al termine del conflitto, la direzione del concerto passò per due anni a Joseph Krips, musicista austriaco che immise alcune importanti novità. Si deve a Krips un più accentuato interesse per la produzione di Josef, del quale furono presentati in quel biennio alcune delle pagine più significative: Aquarellen-Walzer, Delirien-Walzer, Jockey-Polka, Dorfschwalben aus Österreich. Nel concerto del 1946 fece la sua prima apparizione Johann Strauss padre, di cui fu eseguita come bis, la celebre Radetzky-Marsch (Marcia di Radetzky) e l’anno seguente la sua polka Piefke und Pufke.
Quando Krauss tornò sul podio, nel 1948, il concerto di capodanno era ormai diventato un’istituzione, e il programma aveva una sua precisa organizzazione: prevalenza di musiche di Johann jr. alternate fra valzer e polke e inserimento di significativi di Josef. Krauss diresse il suo ultimo concerto di capodanno nel 1954, morì pochi mesi dopo, nel maggio dello stesso anno.
La sostituzione di Krauss non fu facile, ma alla fine la scelta ricadde su Willi Boskovsky; viennese nato nel 1909, già primo violino dei Wiener Philharmoniker, nel 1955 sostituì per la prima volta Krauss: da quel momento e senza interruzioni, per i successivi venticinque anni, fu Boskovsky ad incarnare l’anima del concerto di capodanno. Personalità estroversa, simpatico, Boskovsky (che spesso dirigeva con violino e archetto, tradizione che risaliva ai tempi degli Strauss) seppe instaurare sin dall’inizio un rapporto straordinario con l’orchestra e con il pubblico al quale a volte si rivolgeva, creando una tradizione che poi nessun maestro ha mai fatto decadere.
Durante gli anni di Boskovsky, il programma del concerto si vide progressivamente arricchire di pagine fino ad allora mai eseguite e fecero il loro ingresso compositori anche non appartenenti alla famiglia Strauss.
Dal 1959 iniziano le riprese televisive austriache, che determinano l’inizio di una popolarità mondiale
Nel 1961, per la prima volta fece il suo ingresso nel programma del concerto un valzer di Joseph Lanner (storico rivale e amico di Johann Strauss padre) e anche negli anni successivi alcune sue significative pagine si alternarono a quelle degli Strauss: Hofballtänze-Walzer, Die Werber-Walzer, Die Romantiker-Walzer e Die Schönbrunner.
Nel 1964 vi fu invece il debutto al concerto di capodanno dell’ultimo membro di Casa Strauss, Eduard, di cui vennero proposti il galopp Bahn Frei! e l’anno successivo due polke, Augensprache e Mit Dampf. Fu ancora Boskovsky ad introdurre, qualche anno più tardi, altri celebri nomi della tradizione musicale viennese all’interno del concerto. Nel 1972 accanto a quello degli Strauss apparve il nome di Ziehrer (celebre rivale degli Strauss), compositore e direttore di banda viennese vissuto fra il 1843 e il 1922 a cui Boskovsky fece seguire negli anni successivi anche Schubert e Suppé.
Nel 1967, per celebrare il centenario della prima esecuzione, il valzer An der schonen Blauen Donau di Johann Strauss (figlio) fu inserito nel programma ufficiale del concerto, ad apertura della seconda parte, e non eseguito come consueto bis.
Boskovsky diresse il suo ultimo concerto di capodanno il 1º gennaio 1979, in seguito decise di abbandonare la direzione del concerto. Fu allora Lorin Maazel, violinista e direttore d’orchestra di fama internazionale, ad assumere la guida del concerto. Per la prima volta, il 1º gennaio 1980, il concerto venne diretto da un direttore non austriaco, ma ciò non comportò alcun cambiamento sostanziale alla consolidata tradizione che si era venuta a formare con gli anni di Boskovsky: sempre musiche degli Strauss con spazio per qualche altro compositore (Offenbach, Nicolai e perfino Berlioz).
A partire dal 1987, dopo che Maazel aveva diretto il suo ultimo concerto il 1º gennaio 1986, iniziò la tradizione, che perdura ancora oggi, dell’avvicendamento di un direttore di fama internazionale diverso per ogni concerto di capodanno. Il 1º gennaio 1987, all’età di 78 anni, fu Herbert von Karajan a salire sul podio dei Wiener Philharmoniker. Per tutti gli anni novanta e i primi anni del duemila, si susseguiranno altrettanti illustri direttori d’orchestra di ogni nazionalità: Claudio Abbado, Carlos Kleiber, Zubin Mehta, Riccardo Muti, lo stesso Lorin Maazel, Nikolaus Harnoncourt, Seiji Ozawa, Mariss Jansons, Georges Prêtre e Daniel Barenboim.
Nel 2013, in occasione dei 200 anni dalla nascita dei due compositori, nel programma sono stati eseguiti un brano di Richard Wagner ed un brano di Giuseppe Verdi.
Nel 2014, in occasione del 150º anniversario della nascita, viene inserito in programma per la prima volta un brano di Richard Strauss, che a dispetto del cognome non ha alcun legame di parentela con la famiglia viennese.
Una curiosità
Quello eseguito la mattina del 1º gennaio, è solo l’ultimo di una serie di tre, identici concerti.
Il primo, viene eseguito la mattina del 30 dicembre, ed è riservato alle forze armate austriache, mentre il secondo viene eseguito nel tardo pomeriggio del 31 dicembre, e prende il nome di Silvesterkonzert (Concerto di San Silvestro).
In tutti e tre i casi, si tratta del medesimo programma, eseguito nel medesimo luogo e con lo stesso direttore d’orchestra. Mancando, nei primi due casi, la diretta televisiva, questi concerti non sono accompagnati dai balletti; una differenza (l’unica) che comunque non viene assolutamente avvertita dal pubblico in sala.
BUON ANNO A TUTTI